L’uscita del M5S dalla maggioranza resta un’ipotesi improbabile, perché richiederebbe nervi saldi e una forte dose di coraggio politico, doti che scarseggiano nel movimento terremotato dalla scissione di Di Maio. Colpisce invece l’ultimatum del Pd, «Se uscite addio all’alleanza», pronunciato domenica da Dario Franceschini, uno dei più ferventi sostenitori dell’asse giallorosso. Quello che poche settimane fa aveva ribadito: «L’alleanza non è una condanna o un obbligo di questa legge elettorale con i collegi uninominali. Si tratta di una scelta strategica». Lasciamo da parte l’aspetto tattico delle parole di Franceschini, cioè il pressing per indurre Conte a restarsene buono. Ci sta,...