Si è svolta in Giappone la seconda giornata della Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo africano (Ticad). Il premier giapponese Shinzo Abe è intervenuto dicendosi preoccupato dal livello di indebitamento di alcuni paesi africani.

Ovviamente il riferimento non è puramente casuale: il primo ministro giapponese senza citarlo, aveva di sicuro in mente l’onnipresenza cinese nel continente e la sua capacità di finanziare progetti, finendo per creare debiti ingenti da parte di alcuni paesi.

È quanto viene chiamato «trappola del debito» e costituisce una delle accuse principali nei confronti del progetto di Nuova via della seta del presidente cinese Xi Jinping.

«Non è possibile investire in un paese oppresso dal debito», ha avvertito Abe, annunciando inoltre che Tokyo ha intenzione di fornire formazione in materia di gestione del rischio creditizio a 30 paesi africani nell’arco dei prossimi tre anni, per agevolare la crescita economica continentale.

Il primo ministro del Giappone aveva già rinnovato mercoledì scorso l’impegno del suo paese a intensificare gli investimenti nel settore privato africano tramite iniezioni di capitale per oltre 20 miliardi di dollari in tre anni, nella speranza di agevolare lo sviluppo del Continente africano».