Se non ci trovassimo di fronte ad un nuovo esempio di sorveglianza paranoica ed eccessiva, per quanto legale, ci sarebbe davvero da ridere. L’immagine delle cyberspie americane e inglesi, oltre a tingersi di onnipresenza per quanto riguarda le modalità di spionaggio offerte dalla rete, possono ormai essere rappresentate in attività ben distanti da quelle di fini analisti, che fiction e film hanno provato a descrivere per anni.
Secondo quanto rilasciato in esclusiva dal Guardian, sulla base dei documenti prodotti da Edward Snowden, l’organo di sorveglianza britannico, Gchq, con l’ausilio della Nsa, avrebbe spiato almeno 1,8 milioni di persone (inconsapevoli di essere «registrate»), attraverso le conversazioni visuali avvenute via webcam, utilizzando il servizio di Yahoo! La cosa divertente è che gli analisti britannici e americani hanno scoperto un dato che un qualsiasi netizen potrebbe confermare: le persone utilizzano le webchat per scambi che hanno come protagonisti temi specificamente sessuali. Infatti, pare che l’11 percento delle conversazioni video, sia proprio inerente a immagini legate alla «nudità» delle persone coinvolte. Anche per questo – oltre che per questioni di spazio, dato che i video pesano parecchio – il progetto di spionaggio denominato «Optic Nerve» era programmato per registrare e conservare le immagini ogni 5 minuti. Al di là di questa parentesi ridicola, è bene precisare però che le nuove rivelazioni del Datagate allargano ancora, se possibile, la considerazione circa le possibilità di spionaggio di cui erano in possesso le agenzie di sorveglianza.
Innanzitutto, secondo quanto affermato, anche il Gchq, la Nsa britannica, aveva la possibilità di spiare i cittadini americani. Chiaramente quasi due milioni di persone non significano propriamente un campo ristretto di «terroristi», bensì una massa di ignare persone, per altro senza alcun precedente penale che potesse giustificare la prassi dello spionaggio: come al solito pare che si procedesse un po’ a caso, tentando di fare dei riconoscimenti facciali perché i volti potessero essere associate agli Id di mail, nickname e altri metadati raccattati nella rete dai finissimi analisti.
Per cosa? Presumibilmente per non buttare via niente, come si suol dire. C’è poi da sottolineare anche come Yahoo!, e altre compagnie tecnologiche internazionali, non abbia preso bene questa novità. Prima di tutto Yahoo! ha tenuto a far sapere di non essere al corrente di questo genere di operazioni. In secondo luogo ha nuovamente criticato la discutibile retata a casaccio compiuta dalle agenzie di sicurezza americana e britannica. La nota di Yahoo! specifica che «non eravamo a conoscenza né avremmo permesso questa attività che viene segnalata. Se vero, il fatto rappresenta un nuovo livello di violazione della privacy dei nostri utenti che è completamente inaccettabile e invitiamo fortemente i governi del mondo a riformare il diritto di sorveglianza . Siamo impegnati a preservare la fiducia e la sicurezza dei nostri utenti e continuiamo i nostri sforzi per espandere la crittografia in tutti i nostri servizi».
L’operazione Optic Nerve – sarebbe cominciata nel 2008 e via via perfezionata, fino al 2012.