Tavoli da sei al chiuso (o comunque di due nuclei familiari), nessun limite all’aperto in zona bianca. Nelle aree gialle massimo quattro commensali sia all’interno che all’esterno dei locali della ristorazione: dovrebbe essere questa la mediazione raggiunta ieri pomeriggio al tavolo di confronto tra governo, regioni e province autonome. Alla fine è prevalsa la linea della prudenza. Il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, aveva chiesto per la fascia bianca un limite di 8 persone all’interno e di valutare l’abolizione dei limiti all’aperto anche in zona gialla.

«Occorre proseguire in un percorso di gradualità – ha commentato il ministro Roberto Speranza -, al chiuso ci sono molti più rischi. Dobbiamo insistere su questa strada». Speranza oggi dovrebbe emanare un’ordinanza per definire le regole per la ristorazione. Dalla Lega, Matteo Salvini mercoledì aveva chiesto l’abolizione di qualsiasi limitazione. Soddisfatta Forza Italia con la ministra Mariastella Gelmini: «La zona bianca è un premio, non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla». Più aggressivo il capogruppo di Fi alla Camera,

Roberto Occhiuto: «La linea rigorista viene finalmente archiviata». In serata si è fatto sentire anche il ministro 5s Luigi Di Maio: «Superare alcune limitazioni, questo è l’obiettivo del governo. Non dobbiamo mettere altri limiti, ma togliere quelli esistenti, in modo graduale e in sicurezza». Resta da affrontare il tema delle discoteche. Il Cts dovrebbe valutare la proposta dei gestori per fornire osservazioni su due sperimentazioni a Milano e Gallipoli, con l’accesso di 2mila persone come test. Intanto, il sindacato italiano delle sale da ballo avverte: «In assenza di risposte, apriremo comunque tutte le attività».

Sono stati 1.968 i nuovi casi Covid ieri in Italia su 97.633 test effettuati. Il tasso di positività è salito al 2%. I decessi sono stati 59 per un totale di 126.342 vittime dall’inizio dell’epidemia. Prosegue la discesa dei ricoveri: in terapia intensiva 892 pazienti (meno 41 rispetto a mercoledì); nei reparti ordinari meno 141, 5.717 in tutto; 198.953 le persone in isolamento domiciliare. La regione con più nuovi casi è stata la Lombardia (277) seguita da Sicilia (254) ed Emilia Romagna (232). Dal 21 giugno tutto il paese andrà in fascia bianca (tranne la Valle d’Aosta che avrà bisogno di un’altra settimana). In base ai dati del Centro europeo per il controllo delle malattie, al 30 maggio il 45,8% della popolazione adulta italiana è stato vaccinato con almeno una dose, meno di Francia (48,2%), Germania (51,5%) e Spagna (46,3%). Per le seconde dosi, l’Italia è al 23,5% davanti sia alla Germania (21,1%) che alla Francia (20,9%) e allineata con la Spagna (23,6%).

Il commissario Figliuolo ieri ha inviato una comunicazione alle regioni sulle linee di condotta per l’immunizzazione dei minori visto che, in mancanza di indicazioni, ogni territorio si è regolato a modo suo. Per la fascia 12-15 anni (2,3 milioni) si dovranno utilizzando percorsi dedicati negli hub e «fare il più ampio ricorso ai pediatri di libera scelta. Si deve andare verso il superamento della fase emergenziale usando medici di base e pediatri, soprattutto qualora dovesse esserci la terza dose». Il governo punta a immunizzare gli studenti per evitare a settembre di ritrovarsi ancora con medie e superiori in dad.

Per partire con i più giovani occorrono le dosi. Il toscano Eugenio Giani: «Cercheremo di avviare un rapporto con i pediatri per gli over 12 nel momento in cui abbiamo i vaccini. C’è un aumento ma solo del 20%». E Vincenzo De Luca: «Stiamo ancora aspettando 30mila dosi che il commissario ci deve per i più anziani. La Campania ha la stessa popolazione del Lazio ma 200mila residenti in più nella fascia 16-40 anni, ci aspettiamo più dosi come è stato fatto per le regioni con piùover 80».

Figliuolo ieri ha ammesso che sono ancora scoperti 2milioni e 100mila over 60. Ieri la fondazione Gimbe ha fornito i suoi dati, relativi al 26 maggio – primo giugno: «Le forniture di vaccini del secondo semestre sono sotto di almeno 15 milioni di dosi e 3,3 milioni di over 60 sono ancora senza copertura. Il numero di persone testate settimanalmente si è ridotto nelle ultime 3 settimane da 662.549 a 439.467».