Se Erik Satie, eccentrico compositore di inizi ’900, fosse vissuto ai tempi nostri, si sarebbe chiamato McCloud Zicmuse; sarebbe nato a Olympia, negli States, e sarebbe emigrato a Bruxelles. Lì, dopo esperienze in solitaria, avrebbe creato una variegata e mutante cooperativa di musicisti, cui avrebbe dato il nome di Ton Mité. Il parallelo non sembri azzardato, perché Zicmuse è un genio folle; come Satie ama sorridere di quello che mette sullo spartito. Già il titolo, Passé composé futur conditionel, lascia infatti presagire cose decisamente insolite. E infatti l’album consiste in cinquanta tracce la cui durata va da un minimo di undici secondi, Gaspillage, a un massimo di quattro minuti e zerotre, lungo titolo di conseguenza, There was a dome of awesome but now it’s gone (!). La musica di Zic è infatti zeppa di riferimenti, dal prog ma non proprio allo zurlare irriverente di un piffero, dal pop secondo lui al jazz come gli pare. Tutto è meticolosamente scritto, studiato, eseguito con un ensemble composto da musicisti di altissimo livello. Lasciatevi spiazzare da una raccolta spumeggiante di grande, ironica, divertente intelligenza.
Zicmuse ovvero Satie 2.0
Note sparse. Cinquanta tracce dalla durata brevissima, per un progetto curioso opera dell'atista americano. Un genio folle dalla grande ironia
Note sparse. Cinquanta tracce dalla durata brevissima, per un progetto curioso opera dell'atista americano. Un genio folle dalla grande ironia
Pubblicato 6 anni faEdizione del 8 novembre 2017
Pubblicato 6 anni faEdizione del 8 novembre 2017