Yoshi’s Wooly World e l’addio a Satoru Iwata
Game Scompare il presidente della Nintendo che ideò una filosofia dei giochi "universale"
Game Scompare il presidente della Nintendo che ideò una filosofia dei giochi "universale"
Le nuove avventure di Yoshi per Wii U, il dinosauro verde amico di Super Mario, sono una gioia per gli occhi, quasi per il tatto nella loro lanosa dimensione, un videogioco universale che testimonia la cosmica volontà di Nintendo di essere produttrice di sogni videoludici godibili da tutti e amabili da chiunque, a ogni età, abbia mai amato i videogiochi. Avremmo riempito lo spazio di questa pagina soltanto dissertando delle mille meraviglie che si cuciono, si sciolgono, si compongono durante la piccola, grandissima epopea del tenero rettile ma oggi, mentre scriviamo, non si può più. Perché siamo in edicola il 18 di luglio e sette giorni addietro moriva a soli 55 anni per una neoplasia al sistema biliare (un mostro di quelli veri e orripilanti, non come quelli fittizi, gli spauracchi numerici che si trattano qui nella sezione videogiochi, un cancro maligno di quelli che uccidono come Alien) il Presidente di Nintendo: Satoru Iwata.
Il Presidente di Nintendo non è un semplice presidente, un uomo d’affari che magari non ha mai preso un controller in mano e conosce meglio le quotazioni in borsa che i videogiochi. Satoru Iwata, con i suoi occhiali, il viso gentile e i capelli con la riga in mezzo, fa parte del mondo dei videogame da dentro come ideatore, come disegnatore, come genio, come personaggio numerico che si mette in gioco di persona spaziando tra una dimensione e l’altra. Iwata, successore di un gigante come Hiroshi Yamauchi nel 2002, ha determinato la Nintendo Difference da quel capolavoro indimenticabile del divertimento hardcore che fu il Game Cube . E’stato responsabile dei trionfi “casual” del Wii, del trionfo del portatile che è il Ds e il suo delfino 3Ds, del discusso e sfortunato ma eccellente Wii U, fino ai pupazzetti Amiibo di cui chi scrive osserva ora il modellino Yoshi tutto tessuto in lana e non osa aprirlo, per quanto è bello, anche se sarebbe splendido provare ad accarezzarlo. E poi Iwata, prima di diventare Presidente, ha lavorato per gli Hal Laboratory, contribuendo a opere d’arte come Earthbound e all’invenzione di icone come il roseo Kirby. Ricordiamo ancora quando annunciò con evidente orgoglio durante un Nintendo Direct che finalmente, dopo anni, Earthbound sarebbe stato distribuito in occidente scaricabile sul market online di Wii U. Ricordi, appunto, Iwata c’è sempre stato, ha sempre partecipato con passione, che parlasse del nuovo Super Mario, di Bayonetta 2, di Xenoblade o di Monster Hunter. E’ assai difficile comunicare la portata di questa perdita per il mondo dei videogiochi a chi non vi vaga dentro con passione e amore, diciamo che, se rapportata al cinema la sua scomparsa è come quella di un David O. Selznick.
E Yoshi’s Wooly World spiega ad arte la sua filosofia, che si spera venga ripresa dal prossimo presidente Nintendo e c’è chi mormora possa essere il Maestro Shigeru Miyamoto, padre di Super Mario e Legend of Zelda. L’avventura di Yoshi, tutta in grafica ispirata ai tessuti di lana, è un videogame che si offre giocabile con massimo piacere a ogni tipo di giocatore, dal più sprovveduto al più smaliziato. Può essere facile, veloce oppure tortuoso e complesso. Non sono incline a scrivere in prima persona di fatti personali ma questo è un evento esemplare: ho giocato Batman insieme a Yoshi, alternando le due opere. Mia suocera detesta i videogiochi (quei “giochini”, li chiama, come molti) e per le avventure dell’uomo pipistrello, malgrado la loro spettacolarità, ha mostrato disinteresse e disprezzo. Ma quando ha visto Yoshi ha esclamato: “questo piace anche a me!”. Non è questo un qualche tipo di magia? Ipnotizzare con la bellezza, l’arte e un linguaggio da tutti comprensibile persino qualcuno che trova detestabile e superfluo, se non anti-educativo, il medium e che l’unica cosa che conosce di questo sono le crociate distruttive dei telegiornali.
Il lanoso Yoshi ribadisce la differenza di Nintendo, senza negare tuttavia la grandezza di altri videogiochi, magari destinati solo ad un pubblico adulto. Iwata ha avuto il coraggio, magari azzardando come per il fiasco della comunque grande Wii U, di non rinunciare alla visione ludica e filosofica che ha reso unica un’azienda del divertimento, abbracciando con passione gli eroi elettronici con cui milioni di videogiocatori sono cresciuti. Ci sarà sempre un Super Mario, un Link, un Kirby, eserciti di Pokemon, una nuova console portatile o casalinga. Ma potremo giocare anche alle nuove, truci e deliranti visioni di Tomonobu Itagaki o alle sublimi visioni fantascientifiche di Tetsuya Takahashi. I grandi videogiochi, anche quelli brutti ma non per questo meno spassosi, devono avere sempre un’anima, un’idea, un cuore pulsante che batte il ritmo del divertimento.
Ci mancherai Iwata-san, ci mancherà l’entusiasmo che traspariva dal tuo viso ridente, malgrado l’ombra a noi ignota del male, ogni qual volta che ti apprestavi a presentare deflagranti novità. La tua (in)finita voglia di giocare.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento