Si riaggiorna a lunedì il tavolo al ministero dello Sviluppo economico sulla Whirlpool di Napoli. L’azienda statunitense il 31 maggio aveva annunciato la cessione del sito di via Argine, disattendendo il piano firmato al Mise appena sette mesi prima, a causa dei cali di vendita delle lavatrici di alta gamma prodotte proprio nello stabilimento partenopeo. Da allora gli operai (430 i dipendenti diretti più l’indotto) presidiano l’impianto giorno e notte, decisi a non smobilitare né a farsi vendere. Ha cominciato persino a girare una petizione per boicottare i prodotti del marchio. DOPO UN INCONTRO con l’azienda andato a vuoto, martedì...