Sfilano ancora per le strade di Napoli i lavoratori Whirlpool dello stabilimento di via Argine contro la cessione del sito a Prs annunciata dalla multinazionale americana e sul tavolo di trattativa con il governo. «Non accettiamo riconversioni», scandiscono appellandosi al premier Conte in vista del tavolo con l’azienda previsto per il prossimo martedì.
I lavoratori chiedono a Conte di far «rispettare il piano, le leggi italiane e la Costituzione. La Whirlpool non può strappare un accordo ad un tavolo ministeriale e scendere a compromessi con il governo», dicono.
Momenti di tensione fra lavoratori e forze dell’ordine alla Stazione centrale dove il corteo si è concluso. I lavoratori non sono entrati all’interno della Stazione, circondata da un folto schieramento di agenti di polizia, ma sono rimasti all’esterno, scandendo slogan. «Grazie al senso di responsabilità dei lavoratori – sottolinea il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa – il presidio democratico all’esterno della Stazione si è concluso senza incidenti. Il clima però in termini di tensione sta crescendo, molto dipenderà dall’esito del vertice di martedì a Roma. Se non arriveranno buone notizie, quella della Whirlpool rischia di diventare una vertenza che avrà anche risvolti di ordine pubblico».
Dopo la mobilitazione ieri, oggi una delegazione di lavoratrici e lavoratori della Whirlpool di Napoli, insieme alle segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm, incontreranno, alla mostra d’oltremare, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e forse anche il premier Conte. Che ha comunque ieri pomeriggio annunciato che martedì – prima del tavolo con i sindacati – incontrerà i vertici aziendali di Whirlpool.
Anche il sindaco De Magistris ha chiesto un incontro a Conte, mentre il presidente della Camera Fico ha ribadito: «Auspico una soluzione il prima possibile».