Annunciato lo scorso aprile, come soluzione inedita e solidale di festival di tutto il mondo per far fronte alla crisi sanitaria che ha causato la cancellazione e lo slittamento di molti eventi, We Are One – A Global Film Festival si terrà gratuitamente su YouTube dal 29 maggio al 7 giugno. Ieri è stata resa nota la programmazione: oltre 100 film e cortometraggi da 35 paesi, e curati da un totale di 21 Festival a cui sono affidati i diversi programmi che compongono l’evento online.

FRA LE MANIFESTAZIONI che partecipano anche la Mostra del Cinema di Venezia – sulla quale il presidente della regione Veneto Luca Zaia è tornato ieri a ribadire che si farà a settembre come previsto – con una selezione di 11 titoli, tra i quali due lungometraggi realizzati nell’ambito di Biennale College Cinema (Beautiful Things di Giorgio Ferrero, del 2017, e Mary is Happy, Mary is Happy di Nawapol Thamrongrattanarit, del 2013), tre cortometraggi della selezione 2019, tra cui No One Left Behind di Guillermo Arriaga, e sei film del concorso Virtual Reality, compresi i vincitori del premio alla Best Story dal 2017, quando la sezione è nata.

«Siamo onorati e felici di partecipare a We Are One – ha dichiarato il Direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera – come segno di simpatia e solidarietà per i nostri amici del Tribeca, offrendo allo stesso tempo al pubblico mondiale un assaggio di ciò che facciamo a Venezia per sostenere concretamente i registi emergenti».
Alla rassegna virtuale prodotta e organizzata da Tribeca Enterprises e YouTube prendono parte anche il Festival di Cannes, la Berlinale, Locarno, Annency , Rotterdam, Sundance, Toronto, Sarajevo e New York Film Festival.

IL FESTIVAL di Cannes parteciperà con tre programmi di cortometraggi in concorso all’edizione 2019, da The Jump di Vanessa Dumont e Nicolas Davenel a Butterfly di Yona Rozenkier. La Berlinale «proietterà» invece su YouTube due degli incontri tenutisi lo scorso febbraio nell’ambito della neonata sezione On Transmission, dedicata alle discussioni fra registi: fra Claire Denis e Olivier Assayas e fra Ang Lee e Hirokazu Kore-eda. E il Festival di Berlino contribuisce al programma anche con un titolo della retrospettiva dedicata quest’anno a Ulrike Ottinger: Bildnis einer Trinkerin (Ticket of No Return, 1979). «Il cinema non è solo un lavoro collettivo – è il commento dei direttori della Berlinale Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian – ma anche un’esperienza condivisa. In questi tempi di distanziamento sociale, lo spirito di cooperazione e il senso di comunità sono quanto mai necessari».Fra i contributi del Sundance, un programma di cortometraggi realizzati da registi provenienti dalle comunità indigene del Nordamerica e un incontro con Jane Campion.

L’INTERO programma, insieme agli orari di proiezione, è consultabile sul sito weareoneglobalfestival.com, mentre il festival sarà accessibile al canale youtube.com/WeAreOne