Addio a Wayne Kramer, 75 anni, chitarrista solista, tra i fondatori degli MC5, gruppo al cuore del rock del Michigan e di Detroit in particolare. Gli MC5 (abbreviazione di Motor City 5, cioè i cinque di Detroit) sono stati fondamentali: duri, iniettati di R&B, rock e free jazz hanno rappresentato negli anni Sessanta la sinistra radicale Usa, diventando il gruppo di punta delle Pantere Bianche, formazione politica fondata da John Sinclair (anche manager del gruppo), parallela alle Pantere Nere.

L’introduzione parlata di Kick Out the Jams, il loro primo album del 1969, registrato nel 1968 alla Grande Ballroom di Detroit (erano la band residente) è indimenticabile: «Fratelli e sorelle! Voglio vedere un mare di mani là fuori! Voglio vedere un mare di mani! Voglio che tutti facciano un po’ di rumore! Voglio sentire un po’ di rivoluzione là fuori, fratelli! Voglio sentire un po’ di rivoluzione! Fratelli e sorelle, è giunto il momento che ognuno di voi decida se essere il problema o la soluzione! (Proprio così!) Dovete scegliere, fratelli, dovete scegliere! Ci vogliono cinque secondi, cinque secondi per decidere, cinque secondi per realizzare il vostro scopo qui sul pianeta! Ci vogliono cinque secondi per capire che è ora di muoversi, è ora di darsi da fare! Fratelli, è tempo di testimoniare e voglio sapere: siete pronti a testimoniare? Siete pronti? Vi do una testimonianza: gli MC5!».

La voce è di Brother J.C. Crawford, consigliere spirituale del gruppo; nella prima edizione c’erano anche le note di copertina di Sinclair, poi rimosse nella seconda stampa per via della parola «motherfuckers» (la parola è anche nel disco quando il cantante Rob Tyner introduce il pezzo Kick Out the Jams) e possibilmente i contenuti politici; quando parte il primo brano, il classico Usa Ramblin’ Rose con falsetto di Wayne Kramer (negli altri pezzi canta Rob Tyner) e chitarra esplosiva, il disco entra nella storia del rock come uno dei live più importanti di sempre; imperdibile.

La Elektra non riuscirà a gestirli né come soggetto politico né come soggetto artistico e li licenzierà subito; dal lì due album successivi con la Atlantic – con un suono drasticamente ammorbidito – e lo scioglimento nel ’72.

Nato e cresciuto a Detroit, Kramer ha dato vita con l’amico Fred “Sonic” Smith (futuro marito di Patti Smith), anche lui chitarrista, con la voce di Rob Tyner e con una sezione ritmica impetuosa ad una delle band più incendiarie della scena del Michigan, vicini per furia sonora ai coevi Stooges anche loro al cuore di Detroit ma con premesse e suoni diversi. Due band imprescindibili, entrambe fonte di massima ispirazione per il punk che sarebbe seguito.

La copertina dell'album «Kick Out the Jams»
La copertina dell’album «Kick Out the Jams»

Krammer ha avuto una vita molto movimentata, inclusi quattro anni di carcere per spaccio e possesso di droga; ha collaborato con i Was (Not Was), ha inciso dischi come solista, si è reinventato come falegname, è stato attivissimo con la moglie nell’insegnamento della musica nelle carceri, ha diffuso i suoni degli MC5 organizzando tour con i componenti originari (il bassista Michael Davis e il batterista Dennis Thompson) affiancati – a partire dal 2003 da vari ospiti alla voce e non solo tra cui Ian Astbury (The Cult), Dave Vanian (The Damned) e Lemmy (Motörhead). E così fino al tour del 2018 per i 50 anni di Kick Out the Jams, con tanti altri ospiti al seguito. Prima della scomparsa per un tumore al pancreas, Kramer – che nella sua carriera ha collaborato con una sfilza di artisti, da Johnny Thunders a Billy Bragg a Alice Cooper – aveva annunciato per il 2024 un nuovo disco degli MC5, perché – diceva – «siamo tutti MC5».