C’è una poesia di Franco Buffoni, Vittorio Sereni ballava benissimo, che si chiude con un verso isolato ed ellittico, un periodo secco: «Ordinando per collane la propria libreria». Prima di questo gerundio, la poesia tratteggia un tipo d’uomo più simile a un ufficiale che a un poeta. Questione di compassata eleganza, «di nodo alla cravatta / E di piega data al pantalone», di atteggiamento «Autorevole e all’occorrenza duro / In famiglia e sul lavoro». In cauda, poi, il veleno che meglio lo dipinge uomo d’ordine, rivelandone conformità, bisogno di congruenza e assimilazione dei parametri editoriali che costituivano il lavoro di...