Domani l’aula del senato voterà sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini che il tribunale dei ministri di Catania ritiene debba essere processato per il sequestro dei migranti della nave Diciotti. Malgrado il malumore di alcuni senatori grillini – ma solo due senatrici, Nugnes e Fattori, hanno parlato in favore dell’autorizzazione – il ministro dell’interno non ha molto da temere. Perché è annunciatissimo il soccorso della destra dell’aula. Il primo a parlare in suo favore sarà il berlusconiano Gasparri, relatore per il caso Diciotti. Chiederà la conferma della decisione della giunta, di cui è presidente, favorevole a Salvini e dunque a negare l’autorizzazione ai magistrati siciliani.

Dopo Gasparri e dopo i relatori di minoranza (Grasso di Leu e De Falco ex M5S) parlerà in sua difesa Salvini, che ha annunciato un intervento «nel merito» e «sobrio». Poi il voto che con formula inconsueta si terrà alle 13 ma resterà aperto fino alle 19 quando si conoscerà il risultato. Per evitare ogni rischio, il capogruppo dei grillini Patuanelli ha ritenuto di lanciare una minaccia: «Segnalerò al collegio dei probiviri eventuali voti difformi rispetto a come si è espressa la maggioranza degli iscritti» nell’indimenticabile voto online sulla piattaforma Rousseau. Secondo il Pd si tratta di una «intimidazione», «un modo surrettizio per introdurre il vincolo di mandato che rivela quanto sia largo il malessere nelle file pentastellate», dice la deputata Serracchiani.

Giovedì invece sarà la volta del voto su due mozioni di sfiducia individuale al ministro dei trasporti Toninelli, accusato di aver mentito al parlamento a proposito della relazione costi-benefici relativa alla Torino-Lione. Ben oltre il Tav, Toninelli è il ministri più debole del governo giallobruno che a microfoni spenti pochi della Lega e anche dei 5 Stelle difendono. Ieri è stato protagonista di un’altra gaffe a proposito dell’invito del suo ministero a incentivare i veicoli non inquinanti, avendo raccontato lui stesso di aver acquistato un suv diesel. Ma la maggioranza non può permettersi di sacrificarlo, anche se senza il soccorso di Forza Italia e Fratelli d’Italia i numeri il margine al senato è molto stretto