Gli elettori del Kansas la prossima settimana andranno alle urne per decidere se la costituzione dello Stato deve o meno continuare a proteggere il diritto all’aborto. Questo voto è il primo test dell’atteggiamento degli americani sulla questione da quando la Corte Suprema ha cancellato la sentenza Roe vs. Wade che garantiva a livello federale il diritto a interrompere una gravidanza. La posta in gioco è alta perché, se approvata, la misura che andrà al voto annullerà la decisione del 2019 della Corte Suprema dello Stato che sancisce nella sua costituzione il diritto all’aborto, e potrebbe aprire la strada all’approvazione di nuovi divieti, in un momento in cui il Kansas è la destinazione delle donne degli stati vicini dove non si può abortire.

Il voto è in programma dall’anno scorso ma ora ha assunto una valenza molto più ampia, e può inviare un messaggio ben oltre i confini del Kansas.
Se l’emendamento dovesse passare, sarebbe il segnale di un più ampio sostegno alla decisione dell’Alta Corte negli stati conservatori; in caso contrario, il Kansas rimarrebbe uno stato in cui il diritto all’aborto è protetto, e i leader che accarezzano l’idea di implementare nuove restrizioni in altri stati potrebbero vedere il risultato come un avvertimento politico e fare marcia indietro.
Il Kansas è uno Stato conservatore in cui i repubblicani registrati superano di gran lunga i democratici, nonostante ciò i sondaggi suggeriscono una gara serrata sulla proposta di emendamento costituzionale. Il risultato dipenderà molto da quale delle due parti riuscirà a convincere gli elettori ad andare alle urne, nel pieno dell’estate, per affrontare un quesito elettorale formulato con un linguaggio volutamente tortuoso e difficile da capire.