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Voto in Emilia Romagna, sardine verso il gran finale. «Comunque vada, a marzo faremo il congresso»

Voto in Emilia Romagna, sardine verso il gran finale. «Comunque vada, a marzo faremo il congresso»La conferenza stampa delle sardine, ieri a Bologna. Da sinistra Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Mattia Santori – Ansa

Domani a Bologna l'evento di fine campagna elettorale Sartori: «Con Conte siamo vicini al momento in cui sarebbe bello potersi incontrare»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 gennaio 2020

Domani, domenica 19 gennaio, torneranno in piazza VIII agosto a Bologna, dove il movimento è nato il 14 novembre scorso. Ma stavolta le sardine saranno molto più organizzate. Con un crowdfunding durato 24 giorni hanno raccolto 76.645 euro da 3038 sostenitori. Stavolta il palco ci sarà, e le spese pure. Anche se gli artisti, tutti «sardinisti» della prima ora, si esibiranno gratis. Anche i big: fra gli altri Subsonica, Afterhours, Modena City Ramblers. Chiederà il rapper Marracash. Parleranno Moni Ovadia e Alessandro Bergonzoni. A parte le sardine non ci sarà nessuno politico in attività tranne Fabrizio Barca, ex ministro del governo Monti e oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità. E il giornalista Sandro Ruotolo, in corsa per le elezioni suppletive di Napoli. L’Arci ha annunciato la sua presenza in piazza.

IERI TRE DELLE QUATTRO ’sardine fondatrici’ – Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni – hanno convocato una conferenza stampa per annunciare l’evento di domenica, conclusione della campagna elettorale per le regionali dell’Emilia romagna, «una giornata epocale» a cui sono attese 30mila persone. Anche se Sartori, frontman del movimento, ha anticipato un appuntamento anche per il 25 gennaio, vigilia dell’apertura delle urne. Massimo impegno dunque per l’elezione di Stefano Bonaccini e soprattutto per la sconfitta della Lega, per ragioni regionali ma non solo: «Su questa regione è riposta la speranza di tanti territori italiani», ha ammesso Sartori.

MA DOPO IL 26, comunque vada, non si smobilita, anzi. L’8 marzo si terrà il primo congresso delle sardine, «per darci una struttura e decidere cosa diventeremo», «un weekend di convivenza in cui si parlerà di organizzazione, di una nuova casa digitale e delle prossime campagne elettorali regionali». All’orizzonte non c’è la nascita di un partito ma di sicuro l’impegno politico: «Al nostro interno ci sono visioni diverse e noi le stiamo respirando e osservando tutte».

SARTORI NON NEGA l’intenzione di sedersi a un tavolo con il presidente Conte, il cui staff negli scorsi giorni si è fatto vivo per mettere in cantiere un’interlocuzione: «Credo che siamo sempre più vicini al momento in cui sarebbe bello potersi finalmente incontrare», spiega Sartori, per parlare dell’abolizione dei decreti sicurezza e di democrazia digitale. Tema, quest’ultimo, su cui si registra la proposta incauta del «daspo digitale» per gli odiatori da social e l’identificazione certa per tutti i profili web, un’idea già sepolta dalle critiche quando a lanciarla è stata la renziana Italia viva.

NON C’È IN PROGRAMMA invece un incontro ufficiale con gli esponenti del Pd. Ieri Il segretario Nicola Zingaretti ha spiegato che le sardine non faranno parte dell’annunciato «partito nuovo» e che farà il possibile per tutelare l’autonomia del movimento.

CHE ORMAI si muove come un pronto intervento anti Salvini. All’annuncio dell’arrivo del leader leghista giovedì a Bibbiano – la cittadina della Val d’Enza finita nella bufera per l’inchiesta sugli affidi illeciti – per la chiusura della sua campagna elettorale, le sardine hanno prontamente prenotato la piazza principale del paese. «Questi polli hanno annunciato la manifestazione senza averla prenotata», racconta Sartori, «ci hanno chiamato i cittadini, chiedendo di fare qualcosa contro questa ennesima strumentalizzazione». Se Salvini rinuncerà, rinunceranno anche loro.

SEMPRE FITTO IL CALENDARIO delle ‘nuotate’ in giro per l’Italia. Ieri si sono riunite le sardine della Presila cosentina contro l’arrivo dell’ex ministro dell’interno, oggi lo faranno quelle di Potenza, quelle di Maranello e quelle di Viareggio (parteciperà l’Anpi). E lunedì quelle di Ferrara, contro lo scandalo che coinvolge l’amministrazione della Lega.

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