Voto in condotta & co. In arrivo la scuola tutta legge e disciplina
Lunedì 18 in Consiglio dei ministri la riforma targata Valditara e il 25 settembre alla Camera il pdl contro i bulli del leghista Sasso. Il governo prepara anche la revisione dell’istruzione tecnico professionale
Lunedì 18 in Consiglio dei ministri la riforma targata Valditara e il 25 settembre alla Camera il pdl contro i bulli del leghista Sasso. Il governo prepara anche la revisione dell’istruzione tecnico professionale
La settimana prossima sarà quella decisiva per la svolta “legge e disciplina” che il governo Meloni vuole imprimere alla scuola pubblica. I recenti fatti di cronaca, dalle aggressioni agli insegnanti ai reati compiuti da minori che vivono in contesti difficili, hanno impresso velocità a un processo che in ogni caso il ministro dell’Istruzione (e merito) Giuseppe Valditara aveva già intenzione di avviare. Lunedì 18 settembre arriverà in consiglio dei Ministri la riforma del voto in condotta disegnata dal ministro, mentre il 25 settembre sarà discussa a Montecitorio il progetto di legge, primo firmatario il leghista Rossano Sasso, che intende inasprire le pene per chi compie atti di violenza contro i docenti o gli altri studenti.
IL “CALENDARIO” è stato annunciato dallo stesso Valditara durante una conferenza stampa della Lega alla Camera con Roberto Marti, presidente leghista della commissione Istruzione e Cultura del Senato e Rossano Sasso, deputato del partito di Salvini e già sottosegretario all’Istruzione nel governo Draghi. Il Ddl sulle sospensioni modificherà la riforma Fedeli del 2017: la valutazione della condotta dovrà essere espressa in decimi e farà media, incidendo anche sull’ammissione alla maturità. Con il 6 in condotta lo studente dovrà colmare con una verifica a settembre il debito in educazione civica, mentre con il 5 scatta l’eventuale bocciatura. I voti sotto la sufficienza dovranno essere assegnati non solo per la commissione di reati o atti di violenza ma anche per ripetute violazioni del regolamento di istituto. Per quanto riguarda le sospensioni, se superiori a due giorni prevedono il recupero dello studente attraverso attività educative e una verifica finale che verrà vagliata dal consiglio di classe.
«IL VOTO IN CONDOTTA è importante per dare autorevolezza ai docenti», ha detto il ministro durante la conferenza stampa. Quasi lo stesso concetto espresso anche da Sasso, nel commentare, invece, la sua proposta di legge: «Il messaggio di autorevolezza che vogliamo dare è questo: chi tocca un docente tocca lo Stato». La pdl della Lega intende, infatti, modificare il codice penale con l’inasprimento di un terzo delle pene già previste per chi commette violenze nei confronti degli insegnanti. Benché concepita ben prima dai fatti di Caivano, rappresenta in pieno lo spirito che ha animato il ddl omonimo.
VALDITARA ha anche anticipato che, sempre lunedì prossimo, porterà in Cdm anche la discussa riforma dell’istruzione tecnico professionale che, nelle intenzioni del governo, «dovrà collegare la scuola col mondo del lavoro: dobbiamo pensare ad una scuola moderna, non possiamo attardarci su politiche retrò, il milione e 200 mila posti di lavoro non occupati, non coperti per mancanza qualifica, sono una offesa». Tra gli annunci di ieri anche lo stanziamento di un miliardo in più per la nuova programmazione di fondi Pon. Il ministro ha intenzione di utilizzare questo miliardo per «sviluppare sempre più quell’azione di personalizzazione degli apprendimenti in coordinamento con le figure del tutor e degli orientatori», per realizzare un piano per le palestre e le mense, uno per potenziare i laboratori nei licei e negli istituti tecnici e professionali, e uno per l’estate; e infine per potenziare Agenda sud ed estenderla anche alle periferie del centro nord.
Anche questa volta il titolare di viale Trastevere, con Sasso a dargli manforte, si è trovato a usare espressioni a rischio fraintendimenti. «È necessario comprendere la capacità didattica del docente», ha detto a proposito delle procedure di reclutamento della scuola. Mentre Sasso ha dichiarato di «pensare ad una dimensione psico-attitudinale degli insegnanti, il loro ruolo non deve essere un ripiego ma esercitato da professionisti», lasciando intendere che il governo stia per avviare una riflessione su questo tema. Quello a cui il ministro si riferiva è il decreto Pa bis, in via di pubblicazione, che prevede una lezione simulata nella selezione dei docenti. «I concorsi per l’assunzione dei nuovi 40mila docenti con i fondi Pnrr prevederanno la valutazione della capacità didattica», ha ricordato. Tuttavia rimane da chiarire come sarà valutata la «dimensione psico-attitudinale degli insegnanti», per usare le parole del deputato leghista, e da chi.
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