Lo scoppio di focolai secondari dell’epidemia di coronavirus, dalla Corea del Sud a Codogno, rende ancora più importanti gli esperti di epidemiologia, capaci di stimare i rischi di ciascun paese alla luce dei flussi di viaggiatori da un punto all’altro del globo. Uno dei principali centri di ricerca è quello dell’Inserm, l’equivalente francese del nostro Istituto Superiore di Sanità. Alla guida del laboratorio di epidemiologia c’è una ricercatrice italiana, la romana Vittoria Colizza. Insieme a un team internazionale, Colizza ha appena pubblicato sulla autorevole rivista The Lancet uno studio sul rischio di diffusione dell’epidemia nei paesi africani. Per ora, sul...