Nel romanzo Randagi di Marco Amerighi, edito da Bollati Boringhieri (pp. 400, euro 18), si fa esperienza di una particolare accezione di ritmo. Non si tratta solo di quello del periodare, che scorre liscio, ma di quello delle emozioni. La lettura di questa storia permette di muoversi tra la comicità, l’assurdo, la paura, la violenza, il dolore, e fa vivere l’esperienza rara di ridere e piangere, diverse volte, attraversando le pagine. L’accesso a questa varietà sensoriale avviene senza il ricorso a orpelli stilistici o narrativi, Amerighi racconta delle storie: quella di Pietro e della sua famiglia, della maledizione degli uomini...