Una riflessione sulla vita d’artista, complice il mito eterno della divina Maria. È Callas, spettacolo in otto quadri firmato nel 1983 da una delle grandi signore del tanztheater tedesco, Reinhild Hoffmann, ripreso nel 2006 dall’allora esistente MaggioDanza, e tornato in Italia nell’attuale stagione nella nuova interpretazione del Ballet du Grand Théatre de Genève. Una tournée in tre tappe, partita dal Teatro Grande di Brescia in dicembre, in arrivo domani alle 18 al Valli di Reggio Emilia e il 30 al Comunale di Bolzano.

115 MINUTI per un cast di 20 danzatori che non racconta la vita di Maria Callas, ma che propone un viaggio di teatro nel teatro sulla scorta di registrazioni d’epoca da Romeo e Giulietta di Gounod a Rigoletto di Verdi, da Carmen di Bizet a Orfeo e Euridice di Gluck. Maria è tutti e nessuno a partire dalla prima scena, intitolata A l’opéra, in cui sullo sfondo di un grande sipario rosso una coppia di danzatori in abito da sera cerca tra gli altri spettatori il proprio posto in una finta platea. Da questa visione realistica quanto onirica prendono il via i quadri successivi in cui a dominare è la trasformazione dei riti del teatro, tra momenti pubblici e privati, vestizioni e applausi, balli di coppia e momenti di solitudine.

GRANDE IMPATTO visivo nella scena che cita le grandi interpretazioni di Callas attraverso la visione dei suoi magnifici abiti di scena, uno su tutto quello nero de La Traviata di Visconti che come gli altri per Norma, Lucia di Lammermoor, Tosca, Medea sono stati rifatti e adattati sapientemente sui danzatori da Joachim Herzog, autore di scene e costumi. Certo lo spettacolo resta nella memoria più come serie di tableuax vivants che per la danza e la coreografia, è un pezzo corale ben confezionato, che dimostra però i suoi anni.
Il Ballet du Grand Théatre de Genève è entrato nel repertorio Hoffmann con professionalità e partecipazione ottenendo dal pubblico il meritato plauso. In Italia porta anche un altro titolo, Carmina Burana di Claude Brumachon, in scena al Comunale di Vicenza il 26 e 27. Nel frattempo il Teatro Grande di Brescia si prepara per il 2 febbraio al suo secondo, preziosissimo, titolo della stagione: A quiet evening of dance a firma William Forsythe, che segna il ritorno del grande maestro americano. Cinque pezzi da non perdere in scena il 13 febbraio anche al Valli di Reggio Emilia.