La Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha sede in Lussemburgo e si occupa di garantire che il diritto dell’Unione venga applicato nei paesi aderenti, ha respinto in quanto irricevibile il ricorso di alcuni ex parlamentari europei contro la deliberazione dell’ufficio di presidenza della camera italiana che ha tagliato retroattivamente i vitalizi degli ex parlamentari. Per gli ex dell’europarlamento, infatti, valgono le regole pensionistiche della camera bassa dei paesi nei quali sono stati eletti. La Corte ha risposto ai ricorrenti che «l’esame della legittimità della deliberazione alla luce del diritto italiano è riservato alle autorità italiane competenti». Una dichiarazione di sostanziale incompetenza che è stata accolta con entusiasmo dal M5S. La Corte ha ribadito la necessità che gli interventi retroattivi sulle pensioni siano proporzionati, affermando che in astratto non viola il diritto acquisito la riduzione dell’importo. Il presidente della camera Fico ha parlato addirittura di «sentenza storica». Ma l’organo di giustizia interno della camera non si è ancora pronunciato, dopo che quello del senato ha dato ragione agli ex senatori ricorrenti (pende adesso ricorso). Intanto ieri la Corte costituzionale ha stabilito un limite temporale per i contributi di solidarietà imposti alle pensioni più elevate – 3 anni – argomento che potrà essere usato dagli ex parlamentari, molti dei quali hanno avuto il vitalizio più che dimezzato e definitivamente