«Questo Salone è l’omaggio alla vita immaginaria, in tutte le sue forme: al suo modo creativo, malinconico, fiducioso e sempre nuovo di creare altri mondi e di farli incontrare, sperando perfino che qualcuno di essi possa diventare reale». Così ha spiegato ieri Annalena Benini durante la conferenza stampa della 36esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino, al Lingotto da giovedì 9 a lunedì. La direttrice ha presentato il tema di quest’anno nel Foyer del Toro (Teatro Regio Torino) che è appunto «Vita immaginaria», pensando così a Natalia Ginzburg e al titolo di uno tra i suoi libri meno noti (una raccolta, la terza, di scritti non narrativi, apparsa la prima volta nel 1974 e riedita da Einaudi nel 2021).

CENTRALI SARANNO le tematiche del presente, «con vista sul mondo», specifica Benini che ieri in piazza Castello era insieme, tra gli altri, a Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro, il sindaco Stefano Lo Russo, Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori. «Un Salone pieno di vita, di movimento e di donne», ha aggiunto la direttrice, perché attraverso la letteratura si possa immaginare il Lingotto come «luogo di incontro e mai di scontro» raccontando e discutendo di ciò che accade, dai conflitti recenti a ciò che riguarda le esistenze singolari. «I libri sono il luogo d’elezione della vita immaginaria, ma per Torino rappresentano invece qualcosa di molto concreto», hanno detto ieri Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e Vittoria Poggio, assessora regionale alla Cultura. La kermesse, che per cinque giorni vedrà riunita la grande comunità di lettori, lettrici ma soprattutto scrittori e scrittrici (un’edizione promettente anche riguardo i numeri, visto il successo della precedente sotto la guida di Nicola Lagioia con 215mila visitatori e un’età media «under 36»), accoglierà ospiti nazionali e internazionali a cominciare dalla lectio inaugurale affidata alll’autrice di Olive Kitteridge, Elizabeth Strout.

DI RILIEVO anche gli altri nomi, dal Nobel della Letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah, alla messicana Guadalupe Nettel, fino all’argentina Camila Sosa Villada, e poi ancora David Nicholls, Philippe Lechermeier e altri. Ospitati poi nelle sette sezioni parallele alla programmazione generale (ognuna dedicata a un’area rilevante per il Salone, dall’arte alla informazione, alla editoria, al cinema eccetera), ci sarà occasione di ascoltare Alexandra Lapierre, Paolo Sorrentino, Antoine Gallimard, Jill Abramson, Mercedes Ron, Domenico Starnone e Gianni Morandi. Regione ospite quest’anno sarà la Liguria, la lingua scelta il tedesco (in collaborazione con le istituzioni culturali di Austria, Germania e Svizzera). Molte anime dunque, in una mobilità di immaginari che del resto si evincono dalle passioni e competenze plurali di Annalena Benini. E dalla illustrazione di Sara Colaone, che fa da manifesto dell’appuntamento torinese, in cui è ritratta una donna con la testa piena di mondi, alberi e coralli. Una testa di donna brulicante di idee, di sogni, che pensa mentre con una mano regge degli occhiali. Dopo aver letto un bel libro, immaginiamo.