«Cercare insieme un respiro comune» è il pensiero nonché l’azione e la meta che anima dall’interno il cammino nella danza e nell’incontro tra le persone di Virgilio Sieni. Maestro imprescindibile della danza contemporanea italiana, Sieni, insieme alla sua compagnia, sta dando voce a una platea che va ben al di là di quella formata dai professionisti del settore. Il lavoro sullo sviluppo della capacità percettiva del corpo che Sieni conduce ormai da anni con gruppi di cittadini in giro per il mondo, da Marsiglia a Venezia, da Milano a Brescia, da Firenze a Palermo, non solo apre le porte alla consapevolezza del sé nel singolo e nella collettività coinvolta, ma produce anche, di conseguenza, una massa di spettatori per la danza dallo sguardo nuovo. Ne abbiamo avuta ancora una volta prova a Milano, alla Triennale Teatro dell’Arte, dove Sieni ha portato Cantico dei Cantici (2016) realizzato a più di 20 anni di distanza del primo titolo dedicato dal coreografo al cantico della Bibbia nel 1993. Il nuovo Cantico è stato presentato in concomitanza con Cammino popolare, iniziativa promossa alla Fondazione Feltrinelli di viale Pasubio per il 1° maggio, performance collettiva di cittadini guidata da Sieni sotto una pioggia battente.

Racconta Silvia Bergero, giornalista, che ha partecipato al cammino: «Eravamo 150 e più, suddivisi in vari gruppi, ciascuno aveva preparato delle coreografie, piccole cose da un minuto e mezzo o poco più, da ’depositare’ lungo il cammino. Così io, vecchia signora acciaccata e inetta, ho ’camminato’ accanto a una giovane attrice, a uno scultore, a una commercialista, a un’insegnante di tango, a una scienziata ambientale, a una signora con stampella, a una ragazza e un ragazzo down, a signori vecchietti come e più di me, a una osteopata, e anche accanto a qualche danzatore. Si impara a camminare in un certo modo senza forzare, considerando gli altri, con lo sguardo, con il tocco della mano sulla spalla di quello davanti o di fianco a girare e tornare indietro con calma e senza perdere di vista chi ci sta attorno».

Riconosciamo in queste parole quello straordinario innamoramento del gesto che abbiamo visto dall’esterno tante volte nelle azioni coreografiche di Sieni in giro per l’Italia. Un’esperienza che fa scoprire attraverso quello che si impara a riconoscere nel proprio corpo il potere comunicativo dell’arte della danza e del gesto: è una politica della percezione, quella che Sieni sta diffondendo. Così, in platea alla Triennale, di fronte al Cantico dei Cantici non ci sono soli critici, danzatori, appassionati di danza, c’è anche il pubblico dei «camminatori» che discute, perché lo hanno sentito su di sé, su cosa sia la qualità del tatto tra i corpi, la bellezza dell’unione dentro il movimento, l’incanto di una fisicità che racconta l’umano. La riconoscono in Claudia Caldarano, Luna Cenere, Giulia Mureddu, Riccardo De Simone, Maurizio Giunti, Davide Valrosso, i sei interpreti del Cantico che, accompagnati da Daniele Roccato al contrabbasso, compositore di una partitura magnetica nella forza dei colori e della dinamica, danzano come fossero un corpo unico, rivelando miriadi di sensazioni in un armonico respiro comune. Stasera e domani Sieni è a Parigi con l’assolo Isolotto al Théâtre de Gennevilliers. .