Mancano tre mesi al 15 ottobre, giorno in cui in Austria si terranno le elezioni anticipate, ma la campagna elettorale è già cominciata e punta tutto sull’immigrazione. Al Brennero da molto tempo non passano più di 25 migranti al giorno per stessa ammissione della autorità austriache, ma la cosa non sembra interessare molto. «Se il numero dei migranti illegali aumenta, siamo pronti a chiudere il confine in 24 ore», ha ripetuto ieri il ministro degli Interni Wolfang Sobotka. lo stesso che – scatenatissimo – due giorni fa aveva detto che l’Austria è pronta a reagire a «un attacco improvviso», si presume da parte dei migranti. Il che dà il polso della serietà di certe affermazioni.

Per non essere da meno del suo collega di governo, ieri anche il ministro degli Esteri Sebastian Kurz, stella nascente del partito popolare austriaco, ha chiesto di bloccare i migranti sulle isole italiane impedendogli così di arrivare nei paesi del Nord Europa. Inoltre ha minacciato anche lui di chiudere il Brennero se l’Italia darà seguito all’ipotesi di rilasciare permessi temporanei ai migranti. Per Kurz e per la Ovp, il Partito popolare che guida da maggio di quest’anno dopo il ritiro del segretario e vicecancelliere Reinhold Mitterlehner, perdere le prossime elezioni significherebbe mettere fine alla sua carriera politica oltre che segnare ulteriormente la crisi in cui versa il partito. Alzare quotidianamente i toni della polemica, agitando lo spauracchio dell’immigrazione, serve quindi soprattutto ad attirare l’attenzione degli elettori.Intanto ieri il Viminale ha fornito i dati relativi agli ultimi arrivi. Dall’inizio dell’anno sono sbarcati 93.292 migranti, il 16,79% in più rispetto allo stesso periodo dell’’anno scorso, mentre i porti più interessati sono quello di Augusta (13.097), Catania (11.204), Pozzallo (8.264), Reggio Calabria (7.106), Vibo Valentia (5.804). Per quanto riguarda i paesi di origine, la maggioranza proviene dalla Nigeria (14.552), Bangladesh (8.269), Guinea (7.872) e Costa d’Avorio (7.473).