Colazione di lavoro, ieri al Quirinale, tra Mattarella, il premier Conte e i vicepremier Salvini e Di Maio e altri ministri tra i quali il titolare della Farnesina Moavero Milanesi. Piatto forte, la Nuova via della seta, in vista della visita in Italia di Xi Jinping. Sul Colle la delegazione arriva preceduta da un’intervista di Conte al Corriere della sera: «Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese». Il premier martedì confermerà la sua posizione in parlamento nel corso della sua informativa sul Consiglio europeo.

Dopo l’incontro al Colle, il Quirinale e palazzo Chigi fanno sapere che il memorandum che dovrebbe essere siglato da Italia e Cina è «molto meno pregnante» di documenti analoghi stipulati da altri Paesi europei e che gli accordi «conterranno regole più severe e stringenti rispetto a quelle indicate negli atti elaborati nei giorni scorsi dall’Ue». E «si guarda con attenzione» alla posizione degli Usa e in generale alle questioni legate alla sicurezza, «visto che tra l’altro il memorandum non tocca il tema della tecnologia 5G». Punto sul quale arriva un nuovo monito dal Dipartimento di Stato Usa. Ma anche la Commissione Ue tranquillizza: «Gli stati membri non possono negoziare accordi in contraddizione con la legislazione europea». Mentre Salvini insiste: «Non voglio che l’Italia sia colonia di nessuno. Studiamo, valutiamo, ma la sicurezza nazionale viene prima di qualunque interesse commerciale».