Con 452 voti, l’assemblea nazionale della Fiom ha approvato il documento della segreteria. Quello alternativo (prima firmataria Eliana Como) ha raccolto 37 voti più un’astensione.
Al termine delle due giornate di dibattito a Bologna, Maurizio Landini ha di fatto tracciato la rotta sindacale e politica della Fiom. C’è una prima bozza della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. E alla Cgil di Susanna Camusso viene richiesto esplicitamente un impegno sul fronte referendario anti-Renzi.
Nella relazione introduttiva, del resto, Landini aveva insistito proprio sull’urgenza di interpretare le sollecitazioni delle ultime settimane, in particolare quelle provenienti dalla Grecia di Tsipras e dal mondo della scuola.
Così ieri è arrivata la proposta della Fiom di un direttivo ad hoc della Cgil anche per «decidere come avviare un coerente percorso referendario abrogativo della recente legislazione in materia di lavoro e di contrattazione compreso l’articolo 8 e la difesa della scuola pubblica».
Ma al centro dell’iniziativa spicca la «piattaforma unica e condivisa da presentare a Federmeccanica». Prima nel confronto con Fim-Cisl e Uilm, ma soprattutto attraverso la consultazione degli iscritti e delle Rsu. Obbiettivo dichiarato: un voto «vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori sulle proposte rivendicative anche con possibili opzioni su singoli punti».
Nel documento approvato a Bologna, poi, si fa esplicito riferimento ad un «fondo di assistenza sanitaria», alimentato dai contributi delle aziende. Per la Fiom, serve per tutti i rapporti di lavoro e per i familiari a carico, con il mantenimento anche in caso di ricorso ad ammortizzatori sociali.
Sul fronte Jobs Act, la trincea della Fiom è assolutamente immutata: «Realizzare un unico regime normativo in materia di diritti e tutela ai licenziamenti individuali e collettivi, prevedendo anche per i nuovi assunti la tutela dell’articolo 18».