Words, words, words… Chissà se Amleto (ma anche Jacques, Malvolio, Timone e gli altri malinconici, o malcontenti, scespiriani) avrebbe avuto altrettanto bisogno di «parole, parole, parole», sarebbe stato così a lungo a interrogarsi e a rimuginare, se l’Anatomy of Melancholy (1621) – che di parole non fa certo difetto! – fosse stata pubblicata anche solo una ventina d’anni prima, in tempo perché Shakespeare la sfogliasse prima di vestire il suo principe danese di nero? Temo proprio di sì: non una parola in meno… Il gran trattato di Robert Burton (1577-1640) – subito immenso, e accresciuto d’edizione in edizione: fino alla...
Alias Domenica
Vertigini e lettori dell’«Anatomia» di Burton, da Milton a Beckett
Classici inglesi del Seicento. Prima traduzione integrale del trattato di Robert Burton uscito nel 1621 e poi accresciuto più volte: nei «Classici della Letteratura europea» Bompiani, a cura di Luca Manini e Amneris Roselli

Illustrazione di Edward McKnight Kauffer per The anatomy of Melancholy di Robert Burton, Nonesuch Press, 1925