Colpo di scena a Venezia. La candidata in pectore al comune, l’imprenditrice Gabriella Chiellino, ha ritirato la sua disponibilità alla corsa per togliere il comando a Luigi Brugnaro, già civico di destra e ormai in forza alla Lega, con ogni probabilità ricandidato. Lo ha fatto alla vigilia dell’incontro di maggioranza che avrebbe sancito l’unità di una coalizione ampia al suo sostegno. La manager, ambientalista e cattolica, parla di «motivi strettamente personali» per questa sua scelta. In realtà all’accordo fra le forze mancava ancora un ultimo miglio su alcuni dossier cruciali: il transito delle grandi navi in laguna, il futuro di Porto Marghera e il destino del Mose.
Ma la vera novità che potrebbe aver convinto Chiellino all’improvviso passo indietro è l’annuncio di una spaccatura nella sua coalizione. Per le regionali del Veneto il centrosinistra ha già lanciato il vicesindaco ‘civico’ di Padova, Arturo Lorenzoni, uno dei perni dell’alleanza ampia che ora governa la città. Un nome troppo ’di sinistra’ per Matteo Renzi e Carlo Calenda, che hanno fatto sapere di voler correre soli. Sia a Venezia che in Regione, regalando così un altro vantaggio al governatore leghista uscente, e anche lui probabilmente ricandidato, Luca Zaia.