«Have you got my latest record project?». Non si può certo accusare Van Morrison di abusare delle perifrasi, ascoltando il primo verso del suo nuovo album. L’avevamo lasciato a inveire contro il lockdown, indirizzando strali tanto al governo quanto alla «pseudoscienza» (sic); negli ultimi giorni è tornato all’attacco reclamando libertà di parola dalle colonne del Sunday Times. Meglio concentrarsi sull’ultimo album, My Latest Record Project vol. 1, appunto. Hammond ruggenti e cori che avremmo detto in disuso fanno da trailer, sugli abituali binari soul, blues, r&b. Eppure, ciò che preme all’artista irlandese è relazionarsi al presente, rigettando il rito antologico che esigerebbe un perenne replay di Moondance o Brown Eyed Girl. Allora ecco ventotto nuove canzoni (ed è solo il volume 1), prolificità senza filtro e titoli eloquenti (Where Have All The Rebels Gone?, They Own The Media, Why Are You On Facebook?) per un resoconto musicale degli ultimi mesi, così come vissuti dal 75enne di Belfast. Il tema della vita in quarantena torna in Deadbeat Saturday Night, ma non c’è spazio per le canzoni anti-lockdown pubblicate l’anno scorso. E questo magari è un punto a favore, per l’album.