Le gaffe del ministro all’Istruzione (e merito) Giuseppe Valditara sono rivelatrici. Per tentare di uscire dalla canea che il suo stesso partito ha scatenato sulla presunta «islamizzazione» della scuola di Pioltello, che ha deciso di chiudere in concomitanza con la fine del Ramadan (Eid al Fitr), il ministro ha usato in maniera distorta i dati dell’istituto. E, ancora una volta, ha utilizzato frasi quantomeno infelici quando non razziste, come accusa il Pd.

Inaugurando la fiera dell’innovazione scolastica Didacta a Firenze, Valditara ha dichiarato che i risultati degli alunni dell’istituto Iqbal Masih sarebbero «enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda». «Nonostante gli sforzi notevoli dei professori e del preside, il livello di competenze deboli in italiano nella scuola di Pioltello è, al termine della scuola media, il 50,5%, mentre invece la media lombarda è 33,3%. Il livello di competenze deboli in matematica è il 45%, contro un 35,4% della media lombarda. Invece le competenze di alto profilo sono il 49,6% in italiano e 66,7% la media lombarda, il 54% in matematica e il 64% invece la media lombarda»: questi i dati snocciolati dal ministro durante il suo intervento alla fiera organizzata da Paola Concia.

Per poi aggiungere: «Dobbiamo far sì che scuole così complesse abbiano la possibilità di garantire un futuro di eccellenza a tutti i giovani, immigrati o italiani, perché purtroppo in scuole di questo tipo molti ragazzi perdono circa un anno rispetto ai loro coetanei che studiano in altre scuole». E ancora: «Dobbiamo aiutare queste scuole, che possiamo considerare di frontiera, a recuperare i risultati formativi».

Il costante riferimento a «questo tipo di scuole» non è sfuggito né alla sindaca dem di Pioltello, Ivonne Cosciotti, né al resto del suo partito. «Che tristezza e che pochezza» le parole di Valditara, commenta la prima cittadina e ribatte: «La media fatta sugli studenti italiani è nettamente diversa, segno che gli insegnanti fanno un ottimo lavoro. Se nella media mettiamo un bambino appena arrivato dal Pakistan abbiamo la media del famoso pollo di Trilussa».

Il politico del giorno da additare sui social per il ministro però è la deputata del Pd Ouidad Bakkali che aveva definito le parole di Valditara razziste. «È sconcertante che il ministro dell’Istruzione snoccioli i dati relativi al livello di competenza di un istituto per prendersela con gli studenti stranieri e portare avanti la campagna islamofoba che la Lega sta imponendo al governo – ha detto Bakkali -. Il ministro parla espressamente di ‘scuole di questo tipo’. Ma di quale tipo?». E Valditara a stretto giro su X: «Le offensive dichiarazioni della deputata Pd Bakkali non meritano nemmeno una risposta. Sono espressione di una politica ideologica e mistificatoria, incapace di concepire una vera strategia di inclusione».

Finisce a botta e risposta: «Il ministro Valditara si vergogni delle sue stesse dichiarazioni invece di dare lezioni sull’inclusività – insiste Bakkali – queste sono frasi razziste, la smetta di fare campagna sulla pelle viva delle scuole riproponendo le classi differenziate, parlando di stranieri e italiani quando si riferisce a bambini di scuole primarie».

Al ministro in difficoltà (sotto attacco anche della stampa cattolica e della Diocesi di Milano, favorevoli all’iniziativa del preside dell’Iqbal Masih) arriva in soccorso in serata l’Ufficio scolastico regionale lombardo che comunica di aver riscontrato «irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto» e invita il dirigente scolastico Alessandro Fanfoni «a valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell’annullamento al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia».

«Quali irregolarità?» si chiede il Pd, annunciando un’interpellanza urgente al ministro. Contrariamente a quanto dichiarato da Valditara e dal presidente del Senato La Russa, ogni scuola ha l’autonomia di modificare il calendario scolastico anche per una festività religiosa, come quelle per i santi patroni delle città.