Nel 2020, il mondo è stato travolto da una pandemia che, come ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale del Commercio, rappresenta “una devastazione senza precedenti per l’economia globale e il commercio mondiale”. L’emergenza sanitaria prodotta dal nuovo coronavirus richiede – come mai prima – condizioni di accesso rapido a tutti gli strumenti medicali, inclusi i prodotti farmaceutici come diagnostici vaccini e farmaci, per la prevenzione del contagio e la cura delle persone malate. La perdurante scarsità di prodotti medicali che colpisce soprattutto – ma non solo – i paesi a basso e medio reddito mette in grave pericolo la vita del personale sanitario nel mondo, determina il decesso di un numero significativo di lavoratori essenziali, prolunga la pandemia. E con essa, il declino socio-economico globale. Una misura di politica internazionale per garantire l’accesso universale al vaccino e agli altri rimedi che possano fermare il virus SARS-CoV-2 è dunque indispensabile.

Sin dall’inizio della pandemia, infatti, la possibilità di accesso ai prodotti essenziali, nel mondo, è fortemente diseguale. I paesi più ricchi, che rappresentano il 13% della popolazione mondiale, si sono già accaparrati più di due miliardi di dosi dei potenziali vaccini contro Covid19 attraverso acquisti preventivi che i paesi a basso e medio reddito non possono permettersi. I governi europei hanno finanziato la ricerca per il vaccino con imponenti contributi pubblici (16 miliardi di euro) ma senza porre alcuna condizione all’industria farmaceutica quanto a prezzi, strategie di accesso, trasparenza degli studi clinici.

Una delle principali barriere di accesso ai farmaci essenziali risiede nei diritti di proprietà intellettuale, ovvero nel regime di monopolio brevettuale della durata di venti anni che gli accordi TRIPS dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) conferiscono alle industrie. Per questo il 14 novembre 2001 gli stati membri dell’Omc adottarono la storica Dichiarazione di Doha, che riconosceva loro la prerogativa di usare tutte le flessibilità necessarie per rispondere alle necessità di salute pubblica, in deroga ai brevetti. Flessibilità comunque difficili da attuare. Gli effetti negativi di questi monopoli, che permettono alle aziende di fissare le condizioni di mercato dei farmaci, sono stati ampiamente documentati per alcune patologie gravi che hanno prevalentemente colpito i paesi poveri (HIV/AIDS, malaria, polmonite) ma più di recente anche i paesi industrializzati, come dimostra il prezzo inaudito della terapia di Gilead Sciences contro l’Epatite C.

In risposta alla crisi globale del nuovo coronavirus, il 2 ottobre scorso India e Sudafrica hanno pertanto chiesto ufficialmente all’Omc di permettere a tutti i paesi membri di non concedere brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale in relazione al Covid19 per tutta la durata della pandemia, fino al raggiungimento dell’immunità globale. La proposta di India e Sudafrica chiede a tutti i paesi dell’Omc una deroga rispetto agli obblighi contenuti nella Sezione I, Parte II, dell’Accodo TRIPS, concernente copyrights e brevetti. L’art IX, comma 3 e 4, dell’accordo di Marrakesh, costitutivo dell’Omc, consente la procedura di deroga, ove si producano circostanze eccezionale e siano indicate condizioni e durata della deroga stessa.

La proposta di India e Sudafrica è sostenuta da molti altri governi, da organizzazioni internazionali, e da oltre 400 organizzazioni della società civile, da esperti, economisti. Numerosi Rapporteur speciali dell’Onu hanno sottoscritto un documento a favore della deroga ai brevetti, come strumento di tutela dei diritti alla cura per tutti. L’Italia stessa, Paese tra i più colpiti dalla pandemia, avrebbe ogni interesse nel sostenere questa proposta.
Chiediamo dunque che l’Italia si adoperi con convinzione in seno all’Unione Europea, di concerto con altri paesi europei, affinché l’ostilità della Commissione alla iniziativa di India e Sudafrica sia immediatamente rivista, e sia invece accolta per Covid19 la temporanea eccezione al regime ordinario dell’Accordo TRIPS.

***Petizione lanciata su Change.org
Promotori:
Nicoletta Dentico, direttrice del programma di salute globale, Society for International Development (SID); Loredana De Petris, Senatrice Sinistra Italiana, Capogruppo Gruppo Misto
Nicola Fratoianni, Deputato Sinistra Italiana – Leu
Firme
Roberto Barbieri, Direttore generale Oxfam Italia; Fabrizio Barca, economista, Forum Disuguaglianze e Diversità; Pietro Bartolo, medico, Europarlamentare S&D
Susanna Camusso, resp. politiche internazionali Cgil; Andrea Cecconi, Deputato Gruppo Misto
Prof. Andrea Crisanti, virologo, Direttore dipartimento di microbiologia, Università di Padova
Marco De Po te, Direttore Action Aid Italia;Prof. Donatella Di Cesare, filosofa, scrittrice; Prof. Nerina Dirindin, economista della salute, Università di Torino: Monica Di Sisto, vicepresidente di Fairwatch, Vasco Errani, Senatore Gruppo Misto-Leu; Elena Fattori, Senatrice Gruppo Misto; Lorenzo Fioramonti, Deputato Gruppo Misto , Prof. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Franco Ippolito, Presidente Fondazione Lelio e Lisli Basso, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico INMI Lazzaro Spallanzani, Francesco Laforgia, Senatore Gruppo Misto-Leu, Claudia Lodesani, Presidente Medici Senza Frontiere Italia
Pier Luigi Lopalco, epidemiologo, Assessore Sanità Regione Puglia, Prof. Gavino Maciocco, medico, Università di Firenze; Giulio Marcon, portavoce Sbilanciamoci; Prof. Giacomo Marramao, filosofo, Università Roma 3, Prof. Eduardo Missoni, medico, Università Bocconi; Paola Nugnes, Senatrice Gruppo Misto; Erasmo Palazzotto, Deputato Sinistra Italiana-Leu; Laura Pennacchi, economista; Prof. Mauro Pianta, economista, Scuola Normale Superiore Firenze; Giuliano Pisapia, Europarlamentare S&D; Stefano Prato, direttore esecutivo, Society for International Development
Prof. Mario Ravaglione, esperto di tuberco losi, Università di Milano;Sandro Ruotolo, Senatore Gruppo Misto; Sabina Siniscalchi, Presidente OXFAM Italia; Massimiliano Smeriglio, Eurodeputato S&D ;Prof. Gianni Tognoni, medico farmacologo, Università di Milano; Prof. Nadia Urbinati, politologa, Columbia University; Prof. Francesco Vaia, Direttore Sanitario INMI Lazzaro Spallanzani; Massimo Zedda, Consigliere regionale Campo Progressista Sardegna