Sono trascorsi due anni dal venerdì nero di Codogno, anche se sembrano molti di più. C’è stato un «prima», ormai lontanissimo. E poi un «durante», eterno. Il «dopo» sembra non essere mai cominciato. Eppure, in questi due anni ne sono successe di cose. Tanto che c’è un «prima» e un «dopo» anche dentro la pandemia. Il «prima» è la paura delle ondate del 2020 affrontate a mani nude, le dirette notturne di Conte col maglione di emergenza e le infermiere che crollano esauste. Il «dopo» coincide quasi perfettamente con l’era di Mario Draghi, insediatosi a Palazzo Chigi il 13 febbraio...