Lo scorso novembre Milano ha perso la sfida per ospitare la sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Più che la delusione del mancato traguardo (oggi rimesso in discussione dai ritardi organizzativi di Amsterdam), a far riflettere è stata semmai la concentrazione politica e mediatica che per mesi ha rimbalzato messaggi dal tono guerresco. Dall’Ema sembrava passare la sorte del futuro economico milanese. La sfida si è così caricata di meta-significati simbolici, geopolitici ed economici. Eppure, a ben guardare, a pieno regime l’Agenzia europea avrebbe occupato 870 persone. Qualcosa non torna nelle proporzioni della narrazione massmediatica, oppure questa vicenda svela alcuni...