Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo ammette candidamente: negli archivi ministeriali non esiste alcun documento riguardante la strage di Ustica, nulla di nulla, nemmeno da desecretare. Anzi, la storia italiana che va dal 1968 al 1980 riguardante stazioni, aerei, ferrovie, ponti e quant’altro sembra essere stata inghiottita in un grande buco nero. Niente. Lo ha ammesso la sottosegretaria del Mit Fausta Bergamotto (Fd’I) rispondendo ad un’interrogazione parlamentare di Luigi Marattin (Iv) che ha presentato l’interpellanza dopo quella simile del deputato di Articolo 1 Federico Fornaro presentata lunedì scorso, a seguito della denuncia della presidente dell’Associazione familiari vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, che ne aveva già dato notizia.

Marattin in Aula ha premesso che, come aveva denunciato Bonfietti, «fra i documenti riversati all’Archivio centrale dello Stato mancherebbero interamente tutti i documenti relativi al periodo 1968-1980 dell’Archivio del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nonché tutta la documentazione afferente al Ministro e al capo di Gabinetto» e ne ha chiesto il motivo al ministro Salvini. In sua vece ha risposto la sottosegretaria Bergamotto citando il Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio centrale dello Stato, che nella sua ultima relazione sulla documentazione desecretata in base alle direttive Renzi e Draghi ha affermato che «il mancato versamento documentale-archivistico non è derivato certo da una mancanza di collaborazione ma dall’esigenza di una puntuale ricognizione degli archivi di deposito». Dunque il Mit non ha ancora concluso la ricognizione dei vari archivi dei ministeri che in esso sono stati accorpati.

È stato però «effettuato un sopralluogo da parte di una delegazione mista di personale del Ministero e dell’Archivio di Stato presso l’archivio di deposito di Ciampino, in esito al quale non è stata rinvenuta alcuna documentazione afferente gli avvenimenti di interesse del comitato né atti secretati – ha ammesso Bergamotto – analogamente, i responsabili degli archivi di Pomezia e di Cesano hanno escluso la presenza nelle loro strutture di detta documentazione». Il Ministero però, ha aggiunto la sottosegretaria, ha nominato una commissione ad hoc («per la sorveglianza e lo scarto degli atti di archivio del Gabinetto e degli uffici di diretta collaborazione dei ministri») insediatasi il 13 settembre 2022, che finora si è riunita tre volte, e «i lavori sono tuttora in corso».

«Che non sia stato trovato nulla è un qualcosa che meriterebbe una riflessione – ha detto Marattin nella replica – perché in quegli anni le infrastrutture di trasporto sono state oggetto di attentati in questo Paese, sarebbe un po’ strano se il Ministero competente non avesse documentazione in merito a stazioni che vengono fatte saltare in aria o ad aerei che cadono».

La presidente Bonfietti non è certo stupita dalla notizia, ma al manifesto precisa «che manca totalmente l’Archivio e non solo la documentazione eventualmente attinente alle Stragi. E questo, dobbiamo pur prenderne atto, è contro la legge (purtroppo totalmente disattesa non contemplando alcun tipo di sanzione/pena). E questa deplorevole situazione non permette in alcun modo di conoscere le informazioni e le indicazioni del Ministero riguardo agli eventi stragistici».