Il giorno dopo la fiducia al Freedom act, gli Usa hanno denunciato una nuova massiccia violazione di sicurezza telematica con l’hackeraggio di dati relativi a 4 milioni di impiegati federali. Nel caso – ad oggi – più eclatante di pirateria transnazionale sarebbero stati violati dati anagrafici, fiscali e relativi a paghe, assicurazioni e pensioni di milioni di lavoratori statali in carica e in pensione. Un attacco di cui Washington ha accusato la Cina anche se Pechino ha smentito categoricamente e ha definito «irresponsabili» le accuse. La situazione ricorda l’attacco informatico alla Sony di qualche mese fa che produsse una rappresaglia...