Uruguay: più legalizzazione uguale più controllo, meno narcotraffico. Un modello molto intelligente, che prevede anche l’autoproduzione di quantità determinate. E’ l’esito di un processo lungo e importante che ha visto coinvolti in questa direzione ex presidenti (Messico, Colombia, etc.) e scienziati. Il papa se n’era accorto ma è arrivato tardi.

E da noi? Secondo il Dipartimento delle Politiche Antidroga del nostro governo ( Dpa), l’Italia sarebbe addirittura oltre. Sono 800.000 i siti che vendono marijuana sul web, dice la Relazione al Parlamento appena sfornata da questo ente. “Cannabis su internet. Il numero dei siti tematici che offrono sostanze o ne promuovono l’uso, ha superato nel corso di quest’anno le 800.000 unità (dato sottostimato) dalle 200.000 nel 2008”.

“L’analisi ha messo in relazione l’andamento in crescita dei siti che pubblicizzano in vario modo l’uso di cannabis con l’andamento dei consumi fra i giovani dai 15 ai 19 anni”. E’ una fascia d’età di grandi utilizzatori di web e social network . Il marketing dei siti cattivi, prosegue il Dpa, ha provocato l’aumento dei consumi di marijuana fra i ragazzi”(p.2 del comunicato stampa ufficiale del 24 luglio scorso)).

Agenzie di stampa e siti internet dei grandi quotidiani (anche il Corriere della sera) sparano immediatamente la notizia col titolone “800.000 siti vendono marijuana ai nostri ragazzi”.

Milioni di genitori preoccupati e milioni di adolescenti per lo meno incuriositi. Nessuna smentita o precisazione da parte del Dpa.

Fantastico pensa floriana e si mette subito a cliccare. Per due ore su internet non trova nulla di interessante.

Di marijuana in vendita nemmeno l’ombra. Gli oltre cento negozi italiani che vendono semi per la coltivazione e l’autoproduzione non hanno mai venduto erba in vita loro e si guardano bene dall’offrire la famosa “Spice”, un intruglio di erbe condite da una spruzzatina di cannabinoidi sintetici non compresi nell’elenco degli stupefacenti fino a qualche anno fa, ma poi entrati subito nel mirino del Ministero della salute.

Floriana non si rassegna e parte per una ricerca più mirata: vediamo che succede in Olanda dove il fumo si può comprare tranquillamente (fino a cinque grammi, delle migliori qualità, anche tutti i giorni) nei coffee shop. 120 nella sola Amsterdam. E si imbatte in uno dei siti più grossi e più sfacciati: Shayanashop.com. Ma anche qui, nel “paradiso” dei fumatori, nemmeno una foglia d’erba è disponibile. Eppure il sito sembra “promettente”. Ha anche una versione tutta in italiano. “Sii furbo, compra on line e ti risparmi un viaggio ad Amsterdam” “I nostri prodotti sono di alta qualità al miglior prezzo. Testati per essere affidabili saranno consegnati in tutto il mondo entro 24 ore”. “Per rendere più eccitante la vita”. Appare un’icona “Dutch Orange – Premium smoking blend”, 7 euro e 95 al grammo, per 5 grammi un forfait di 34,95 eu. “Una potente miscela per darvi un effetto potente. Provatela coi vostri amici. “Dutch Orange” è un’altra prova che la natura lavora per aiutare l’umanità a godersi la vita”.

Ma cos’è questa Orange? Salta fuori che “somiglia” alla cannabis. Gli effetti sono “quasi” comparabili. Cosa contiene ? Passiflora (si trova in tutte le erboristerie), ma qui la chiamano “Passion Flower”, un nome decisamente più sexy, e anche musicale: grande successo di Mina da piccola, quando si chiamava “Baby Gate”; Kanna (Sceletum Tortuosus), nome non molto affascinante, una radice masticata dagli ottentotti in Sudafrica, considerata rilassante; e altre erbe non nominate. Ed ecco l’accenno decisivo: “Effetti simili a quelli di “Sense” e “Spice” , due dei più popolari prodotti sul mercato. Qui però non c’è la spruzzatina di cannabinoidi. Si intuisce che gli effetti siano alquanto blandi.

L’acquisto è facilissimo: carte di credito (Visa e Mastercard), contanti in busta chiusa, bonifico bancario. “Nell’ordine, usate il codice prodotto invece del nome”: per non insospettire postini e impiegati di banca, spiegano. A questo punto Shayana diventa sfacciata: “Le miscele di cannabis sono la cosa migliore da fumare dopo la marijuana e sono legali al cento per cento. Goditi gli effetti psicoattivi di queste fantastici blend per rilassare il corpo e la mente. Mentre Orange è erbacea, c’è anche una versione barretta “Hash light” (a 21euro). “Gustate tutto il piacere della vostra erba preferita senza nessuna preoccupazione di essere beccati con una droga illegale o risultare positivi ai test sulle droghe”. Siamo in territorio bidone. Gli organizzatori della Festa della cannabis di Felina sull’Appennino sopra Reggio Emilia (dal 24 al 26 agosto, (molte migliaia di partecipanti nelle scorse edizioni) riferiscono che fra i tantissimi consumatori, solo qualcuno ha provato per curiosità la Spice quando era disponibile nei negozi italiani e ha riportato effetti un po’ vaghi . E’ possibile però che qualcuna delle tante radici di diversi continenti aggiunte nelle miscele riservi delle sorprese. Per cautelarsi sul piano giuridico, il sito precisa che tutti i prodotti sono legali in Olanda: del vostro paese non sappiamo, controllate voi, rivolgetevi a un avvocato.

Ma invece dove sono gli 800.000 siti che vendono vera marijuana? Il Dipartimento antidroga dovrebbe indicare almeno un paio di nomi . Altrimenti, si potrebbe pensare a una notizia non troppo realistica.