L’allerta rossa diramata dalla Protezione civile per il maltempo in Sicilia e Calabria non è bastata a evitare morti, dispersi e danni ad abitazioni, aziende, strade. L’uragano Mediterraneo, come è stato definito dai metereologi, ha devastato tutto. A poco servono gli allarmi di fronte a eventi climatici sempre più violenti come tornadi, trombe d’aria, uragani, tempeste, esondazioni e siccità che si abbattono ormai di frequente nelle regioni del Sud Italia impreparate ad affrontare eventi non più straordinari. Ecco perché per Legambiente «non sono ammessi più ritardi: l’Italia approvi subito un piano nazionale di adattamento al clima, come già hanno fatto gli altri paesi europei, e rafforzi il ruolo delle autorità di distretto e il controllo sull’efficacia e la qualità dei progetti per una concreta opera di prevenzione del rischio idrogeologico e con risorse adeguate per la progettazione e realizzazione degli interventi, spendendo bene i soldi del Recovery fund».

A pochi giorni dal G20 di Roma e dalla CoP26 di Glasgow – dice Stefano Ciafani, presidente dell’associazione ambientalista – la Penisola dimostri con i fatti il suo impegno per contrastare la crisi climatica e accelerare la transizione energetica. Servono scelte chiare e radicali dandosi delle priorità a partire dalle aree più a rischio». Secondo l’osservatorio nazionale città e clima di Legambiente «dall’inizio del 2021 ai primi di ottobre si sono registrati 113 eventi estremi tra allagamenti dovuti a piogge intense, trombe d’aria, esondazioni fluviali e siccità che hanno provocato danni in 99 comuni». Il maltempo nel 2021, in base ai conti fatti dalla Coldiretti, ha causato danni per oltre miliardo di euro con almeno 6 nubifragi al giorno. «Siamo di fronte – sostiene la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione. Per affrontare i danni servono interventi strutturali».

In Sicilia l’uragano ha provocato due vittime a Scordia, paese della piana di Catania che è stato il territorio più colpito: il cadavere di Sebastiano Gambera, agricoltore in pensione di 67 anni, è stato recuperato in mezzo a fango e detriti dai vigili del fuoco; la moglie, Angela Caniglia, 61 anni, risulta dispersa. La coppia stava rientrando in paese da una vista a un familiare malato a Catania quando bloccati in auto dalla tempesta è scesa dal mezzo ed è stata travolta dalla furia dell’acqua. A lanciare l’allarme sono stati altri automobilisti che erano rimasti bloccati nelle loro vetture “circondate” da acqua e fango e poi soccorsi dai pompieri.

Il governatore Musumeci riunirà il suo governo per «deliberare lo stato di emergenza e chiedere a Roma la dichiarazione dello stato di calamità». I pompieri hanno eseguito 580 soccorsi nelle ultime 24 ore. La maggior parte, circa 400, nell’area orientale della Sicilia, concentrati per lo più nelle province di Catania e Siracusa. Molti voli sono cancellati negli aeroporti di Catania, Palermo e Trapani. A Cosenza si è verificato un blackout elettrico all’acquedotto Abatemarco causato dalla caduta di un albero che ha tranciato una delle linee elettriche. A Crotone, in via precauzionale, una ventina di famiglie per un totale di un’ottantina di persone, è stata costretta ad abbandonare le proprie case lungo un torrente e ospitate nella palestra di una scuola. Le previsioni indicano intenso maltempo sul versante orientale della Sicilia e su parte della Calabria dove anche oggi l’allerta resta rossa: molte scuole e hub vaccinali continueranno a rimanere chiusi. Allerta gialla in Abruzzo, Basilicata, Molise e in gran parte del Lazio.