La campagna elettorale tedesca è entrata nel vivo. A quattro settimane dal voto non c’è giorno che passi senza un sondaggio che presenti scenari diversi: sulla stampa impazzano le ipotesi di «grande coalizione» o di alleanza Cdu-Verdi. Secondo la maggioranza delle inchieste d’opinione, i partiti di governo sono in vantaggio, ma l’ultimissima dà una parità assoluta fra la coalizione democristiano-liberale e le opposizioni di sinistra. Da una parte, Cdu al 40% e Fdp al 5%, dall’altra Spd al 25%, Verdi al 12% e Linke all’8%. Se così fosse, le carte si dovrebbero rimescolare: il sistema di elezione dei deputati è misto, con liste bloccate e collegi uninominali, ma il Parlamento che risulta deve riflettere fedelmente – così prevede la legge elettorale – i rapporti di forza dati dal voto proporzionale.

Resterebbero fuori dal Bundestag, perché sotto la soglia di sbarramento del 5%, sia i Pirati (3%), sia il nuovo partito populista anti-euro Afd (3%). Proprio quest’ultima formazione è stata oggetto, sabato scorso a Brema, di un’aggressione da parte di una decina di persone che, secondo la portavoce della polizia, sarebbero riconducibili all’area della sinistra antagonista, quella degli Autonomen. Di fronte a un centinaio di persone, il leader del partito Bernd Lucke è stato violentemente spintonato giù dal palchetto dal quale stava parlando.
Un episodio certo deplorevole, ma senza dubbio enfatizzato dalla stampa conservatrice, che non perde occasione per gridare ai pericoli che verrebbero dall’estremismo di sinistra, spesso messo sullo stesso piano di quello neonazista. La vicenda è passata abbastanza in fretta nel dimenticatoio, nonostante i populisti della Afd ora stiano cercando di trarre giovamento dall’auto-vittimizzazione. Sicuramente, d’ora in avanti le loro manifestazioni – soprattutto nelle grandi città – saranno meglio sorvegliate dalla solitamente assai «scrupolosa» polizia tedesca, fattasi trovare, sabato, impreparata.

Parallelamente alla campagna elettorale per le elezioni federali, in due importanti Länder si svolge anche quella per il Parlamento locale (Landtag): il 15 si voterà in Baviera e il 22 sarà election day in Assia, la regione di Francoforte. Nel primo caso, appare scontata la vittoria dell’eterna forza di governo, la Csu, partito-fratello della Cdu a Monaco: in gioco c’è solo la dimensione del trionfo.

Più combattuta è l’altra sfida, dove la coalizione Spd-Verdi potrebbe sconfiggere la maggioranza conservatrice uscente. La Linke combatterà fino all’ultima scheda per entrare nei due Parlamenti regionali: anche perché nel voto dei Länder, valgono gli sbarramenti.