Sono stati in tanti ieri a salutare il giornalista alla camera ardente allestita in Campidoglio. Il feretro è stato accolto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dall’assessore alla Cultura Miguel Gotor, dalla moglie Loredana Macchietti e le tre figlie. Sulla bara una maglia del Torino calcio, sua città natale e squadra di cui era tifoso, oltre alle numerose corone di fiori.
All’apertura della camera ardente, Gualtieri ha tenuto un discorso in cui ha sottolineato l’importanza della figura e del lavoro di Minà: «Uno dei più grandi giornalisti che l’Italia abbia avuto, ha saputo interpretare la sua posizione in modo vigoroso e impegnato. È stato protagonista e testimone di pagine fondamentali della storia del 900. In America latina è stato impegnato anche in tante battaglie per i diritti e per la libertà. Insomma, era più di un giornalista, che ha messo tutto il suo impegno, la sua passione e il suo rigore nel rendere nobile il mestiere del giornalismo. È stato un protagonista della vita culturale ma anche civile e democratica del nostro paese e del mondo. Ci sono oggi Paesi e continenti che lo ricordano e lo piangono». A rendergli omaggio, tra gli altri, il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, don Luigi Ciotti, Sigfrido Ranucci, Ascanio Celestini, Ricky Tognazzi. Oggi si terranno i funerali in forma privata, come desiderato dalla famiglia.