«Quello che è impossibile, è giudicare», così, al termine di un’inchiesta senza arresti, un coraggioso clochard dichiarava a Maigret. Era un medico da tempo senza fissa dimora scampato a un’aggressione con tentato annegamento nella Senna, risoluto a non confidarsi con il commissario. Testimone di un omicidio, e per questo assalito a sua volta, il vagabondo non aveva denunciato l’assassino per non turbarne i figli piccoli, la serenità per loro possibile, almeno nell’infanzia, benché vivessero su una chiatta. Era un caso ricco di saggezza nella Parigi dei rifugi sotto i ponti: Maigret e il barbone (Adelphi 2008). L’impossibilità di giudicare è...