In particolare dal 2012, anno dell’entrata in vigore della legge sui media, l’Ungheria non viene indicata, a livello internazionale, come buon esempio di libertà di stampa. Il provvedimento, chiamato subito dai sostenitori dell’opposizione «legge bavaglio», è stato concepito per mettere il settore sotto il controllo del governo. La scomparsa di due giornali storici, il Népszabadsàg nell’autunno del 2016 e il Magyar Nemzet, all’indomani del voto dello scorso 8 aprile con relativa vittoria di Orbán, ha privato il mondo dell’informazione ungherese di due voci critiche nei confronti dell’esecutivo. Il panorama attuale, per ciò che riguarda la libertà di informazione e di...
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