C’è un elemento fondamentale che da sempre caratterizza le opere narrative di Valerio Evangelisti, e in particolare il ciclo di romanzi dedicato alla figura dell’inquisitore Eymerich. Tale elemento è la sorprendente aderenza al momento storico in cui il libro viene proposto in libreria. Certo, da sempre l’autore bolognese ha sostenuto il ruolo assunto da una certa narrativa di genere – e a scapito di quella mainstrem tradizionalmente deputata a tale funzione – nell’indagare, criticare e svelare i processi sociali, economici e politici in atto. Ma, ormai a quasi venticinque anni di distanza dall’inizio della saga – il primo romanzo, Nicolas...