Nato grazie a un crowdfunfing, My Name is Adil di Adil Azzab, Andrea Pellizzer e Magda Rezene è un film autobiografico che dalle campagne marocchine ci porta a Milano, e poi di nuovo in Marocco: il tragitto «circolare» compiuto dal suo narratore e protagonista Adil Azzab.
Figlio di un’umile famiglia di pastori, Adil sogna fin da piccolo l’Italia – il paese dove il padre e tanti dei suoi conterranei si sono trasferiti. «Quando tornano in Marocco – dice Adil al cugino – hanno dei vestiti che non si vedono nemmeno in città». Nel suo paese natale dopo i tredici anni non gli è più consentito studiare: lo zio lo maltratta e lo obbliga a passare tutto il suo tempo a badare al gregge.

Appena adolescente raggiunge quindi il padre, ma l’Italia non è quella desiderata lungamente: «Mi mancava il luogo che avevo sempre odiato». A Milano però Adil inizia di nuovo a studiare e scopre il suo vero amore: il cinema, la stessa passione della co-regista – nata in Italia da genitori eritrei – Magda Rezene, che Adil conosce ad un Centro di aggregazione giovanile di Milano. Ed è proprio grazie a un corso di fotografia e videomaking dove i due lavorano come accompagnatori che nasce il progetto del film – da oggi in sala anche 25-26 (tutte le info sulle proiezioni su www.unisonacinema.it/mynameisadil/cinema-serale) – realizzato anche insieme al formatore del campus Andrea Pellizzer, anche lui regista di questa personale storia di formazione a cavallo del mar Mediterraneo, che il protagonista e autore torna ad attraversare a distanza di oltre dieci anni proprio per raccontare la sua esperienza.
A sostenere My name is Adil c’è Gabriele Salvatores, coinvolto dai due giovani registi: «Sarebbe la prima volta che un ragazzo che non sa niente di cinema arriva in un altro paese, impara a fare un film e racconta la sua storia».