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La Biblioteca Franco Serantini di Pisa attraversa un momento difficile a causa dell’assenza di una sede per poter svolgere i propri servizi e mettere a disposizione degli utenti il proprio patrimonio, nonché per il taglio drastico dei finanziamenti pubblici, per quanto pochi, che ha dovuto subire in questi anni.

La Biblioteca Franco Serantini per ora resiste, ma nessuno può dire quanto durerà. La Biblioteca – nata nel 1979 affinché non andasse perduta la memoria di Franco Serantini e, in generale, della storia politica e sociale, soprattutto del Novecento rischia di essere falcidiata oltre che dai tagli alla cultura, dall’indifferenza delle Istituzioni preposte alla tutela del patrimonio culturale.

La Biblioteca Franco Serantini ha perso la sede che aveva presso il Complesso C. Marchesi: la Domus Mazziniana vede da quattro anni il suo importante archivio, depositato in un magazzino, inagibile per gli studiosi e i cittadini.

La Biblioteca Franco Serantini in questi anni ha acquisito importanti fondi documentari, dichiarati dalla Sovrintendenza regionale di «interesse storico nazionale», l’anno passato ha inaugurato la propria piattaforma digitale sulla quale sono a disposizione oltre settemila documenti storici (libri, giornali, manifesti, fotografie, biografie etc.) gratuitamente consultabili online; partecipa attivamente al progetto «ToscanaNovecento», portale di storia della rete degli Istituti storici della Resistenza; accoglie studenti e docenti di università italiane e straniere che consultano materiali spesso non reperibili altrove.

La Biblioteca Franco Serantini, lo ricordiamo, vive soprattutto grazie a finanziamenti dei soci, degli amici e occasionalmente di Enti pubblici come la Regione, la Provincia e il Comune (l’unico ente fino all’anno passato che ancora dava un contributo tramite una convenzione annuale) che ne assicurino il funzionamento di base. È ovvio che, se i fondi non arrivano, tutta l’attività si blocca e che, se non si risolve il problema di una sede adeguata, per la Biblioteca non ci sarà un futuro. Sono passati molti anni, ma nulla è cambiato da quando la Biblioteca ha inoltrato la richiesta di una sede e ad oggi non è ancora arrivata alcuna risposta. A questo proposito la Biblioteca attende che Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, mantenga fede al suo «Programma di mandato» approvato con delibera consiliare.

Attualmente il patrimonio della biblioteca (oltre 42mila volumi, 5250 periodici, migliaia di documenti e materiali storici) è ospitato fuori città dall’Università di Pisa nel proprio Archivio generale e la segreteria, posta in via Bargagna in un ufficio di appena 12 mq, è l’unico spazio pubblico per la consultazione dei materiali da parte degli utenti.

La Biblioteca Franco Serantini, a fronte di un imbarazzante silenzio istituzionale, si appella, come già fece in passato, alla società civile, alle cittadine e ai cittadini. Associazioni, enti e singoli cittadini possono esprimere il loro aiuto alla biblioteca sostenendola con la partecipazione a una sottoscrizione straordinaria con l’obiettivo di raccogliere entro giugno dodicimila euro, cifra che può garantire un minimo di gestione e apertura ordinaria e nel contempo fare pressione sul Comune di Pisa affinché la questione della sede venga finalmente risolta.

Per partecipare alla sottoscrizione: http://www.bfs.it
Gian Mario Cazzaniga e Adriano Prosperi del Comitato scientifico;
Franco Bertolucci direttore della Biblioteca;
Furio Lippi presidente dell’Associazione amici della Biblioteca F. Serantini Onlus;