«Non ero mai entrato a Cinecittà prima d’ora – confessa il ministro della cultura Alberto Bonisoli – l’avevo vista solo da fuori». E l’occasione per varcarne le soglie è la visita allo stabilimento di produzione fatta ieri mattina in compagnia del presidente di Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto e del direttore generale del Mibact Nicola Borrelli.
L’incontro è istituzionale e le parole del ministro appena investito dalle polemiche per la sua intenzione di eliminare le domeniche gratis ai musei sono improntate alla prudenza: si limitano ai convenevoli di rito – «È stata un’esperienza molto interessante che mi ha fatto capire quanto è importante per lo Stato avere un ruolo nella progettazione delle politiche dell’audiovisivo» – e a risposte altrettanto di rito a problemi come la crisi delle presenze in sala.

«È un problema che va affrontato a livello di sistema – dice infatti Bonisoli – abbiamo fatto una riunione al ministero con tutti gli ’attori’ del nostro cinema per instaurare un dialogo fra i diversi esponenti della filiera e trovare una soluzione italiana, che preveda un confronto a livello internazionale ma tenga conto delle nostre specificità». Personalmente, aggiunge, «penso che dobbiamo capire se si può fare qualcosa per i mesi deboli della stagione estiva, che farebbe una differenza non da poco». Ma, specifica Borrelli, questo è un campo in cui il Ministero può intervenire solo relativamente: «Le politiche sulla distribuzione le decidono gli operatori».

Per quanto riguarda la nuova Legge cinema Bonisoli si concentra invece sui «pezzi che mancano», i decreti attuativi ancora da fare e soprattutto «come inquadrare lo sviluppo tecnologico, in particolare le piattaforme, all’interno del sistema industriale audiovisivo italiano». L’obiettivo è stare al passo con il progresso, con attenzione «a preservare il patrimonio di competenze che abbiamo sviluppato nel corso degli anni».

Sul rapporto fra Cinecittà e Rai il ministro dice di apprezzare «l’indipendenza e l’autonomia» reciproca delle due istituzioni. «Quello che possiamo fare è sviluppare un rapporto dialettico fra Rai e Cinecittà, una comunicazione più stretta». Collaborazione che come aggiunge Cicutto è già in atto per molte iniziative: «Il Museo nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo che aprirà nel 2019 ha il contributo di Rai Teche. E ci sono rapporti con Rai Fiction per fare di Cinecittà un punto di riferimento per le loro produzioni. Come è accaduto per la serie tratta dal Nome della rosa, girata qui per l’80%».
A Bonisoli viene anche chiesto di chiarire ulteriormente la sua posizione sugli ingressi gratuti ai musei, ma lui si limita a rispondere di non aver cambiato idea rispetto a quanto già detto: «Ho notato che nascono dei battage mediatici senza riscontro. Stiamo lavorando con i direttori dei musei a un’evoluzione condivisa del sistema».