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Una soluzione di pulizia linguistica
La “parola maledetta”. Nella scorsa legislatura non sono mancate proposte volte a sostituire, nell’articolo 3 della Costituzione, la parola “razza” con “etnia” o ad affiancare alla prima i termini “colore” ed “etnia”. Più ragionevole sarebbe cambiare con una combinazione di termini che ne esprimessero l’intero significato
L’eliminazione dalla Legge fondamentale tedesca del termine “razza” potrebbe riaprire anche in Italia il dibattito sull’opportunità di procedere a un’analoga revisione. La “parola maledetta”, come la definì alla Costituente Meuccio Ruini, è presente, infatti, anche nell’articolo 3 della nostra Costituzione. La decisione di usarla per indicare una delle discriminazioni vietate dal principio di eguaglianza, in verità, non fu pacifica: l’Unione delle comunità israelitiche inviò alla stessa Costituente un documento in cui esprimeva la «sommessa richiesta di sostituire la parola ‘stirpe’ a quella di ‘razza’, lasciando quest’ultima ai cani e ai cavalli». Proposta avanzata nella Prima sottocommissione dal monarchico Lucifero, che...
Una soluzione di pulizia linguistica
La “parola maledetta”. Nella scorsa legislatura non sono mancate proposte volte a sostituire, nell’articolo 3 della Costituzione, la parola “razza” con “etnia” o ad affiancare alla prima i termini “colore” ed “etnia”. Più ragionevole sarebbe cambiare con una combinazione di termini che ne esprimessero l’intero significato
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Alessandro Morelli