Forse qualcuno ricorda la vicenda di Jerry Boakye, 29 anni, originario del Ghana. Jerry faceva il saldatore in una officina a Castel Volturno, vicino Caserta. Nel luglio 2017 è stato aggredito a freddo da uno sconosciuto mentre scendeva dall’autobus. I colpi ricevuti gli hanno procurato una lesione del midollo spinale che lo costringe da allora sulla sedia a rotelle, impossibilitato a muovere gli arti superiori e inferiori.

A metà ottobre di quest’anno le telecamere di fanpage.it hanno raggiunto Jerry, grazie all’intermediazione dell’avvocato per i diritti umani Hilarry Sedu, e lo hanno intervistato riportando all’attenzione la sua storia drammatica.

Jerry tornava da lavoro con i mezzi pubblici e si preparava a scendere alla sua fermata. Un uomo ostruiva il passaggio per le porte d’uscita. Jerry ha chiesto all’uomo di spostarsi più volte ricevendo solo insulti. Quando finalmente riesce ad arrivare alle scale del bus viene colpito da un forte pugno sulla schiena e cade. L’aggressore, mentre Jerry è a terra, continua a sferrare colpi sulla schiena offendendolo con epiteti razzisti. Le botte spezzano una vertebra al giovane ghanese procurandogli le lesioni che lo lasceranno disabile a vita.

Da quel giorno Jerry non si muove, è in Italia da solo e al momento è ricoverato in una struttura per malattie mentali, l’unica che offriva possibilità di degenza a lungo termine. Da qualche giorno è partita su GoFundMe una raccolta fondi per sostenere le sue cure mediche, l’obiettivo è di raccogliere almeno 10 mila euro. L’uomo vorrebbe anche rivolgersi al Ministero degli Affari Esteri per richiedere che qualcuno dei suoi familiari venga accolto in Italia per aiutarlo e prendersi cura di lui. Per il momento Jerry non ha ricevuto risposte né sostegni di alcun tipo da parte delle istituzioni.

L’uomo che lo aggredito, un abitante della zona in cui è avvenuto il fatto, è al momento libero, in attesa di processo.

Qui il link della raccolta fondi per sostenere Jerry Boakye, sopravvissuto alla violenza razzista.

https://www.gofundme.com/aiutiamo-jerry-pestato-per-razzismo