Si discute molto della «forma partito» nel Pd, il partito di Matteo Renzi. Ieri un seminario e una conferenza stampa. Nel frattempo è ancora in piedi una commissione per l’autoriforma, della quale fanno parte il presidente del partito e il vicesegretario. Quest’ultimo, Lorenzo Guerini, dovrebbe presentare a breve una proposta di legge di applicazione dell’articolo 49 della Costituzione, quello che impone ai partiti il «metodo democratico». Lo ha annunciato Matteo Renzi. L’argomento è stato trattato con estrema delicatezza negli ultimi 70 anni, anzi evitato. In ogni tentativo di imporre regole di comportamento alle libere associazioni dei partiti si vedeva, soprattutto a sinistra, un’ingerenza. Adesso, dopo aver abolito il finanziamento pubblico, e aver introdotto per iniziativa unilaterale e senza controllo pubblico le primarie, il partito democratico vuole «attuare l’articolo 49». Lo vogliono tutte le sue componenti: ieri i giovani turchi, corrente del presidente Matteo Orfini, hanno organizzato un seminario a porte chiuse. Introdotto da Andrea Orlando, ministro della giustizia, secondo il quale presto sarà presentato «un decalogo» per mettere «in sicurezza» le primarie, limitandole ai soli «casi utili». «L’obiettivo – ha spiegato il coordinatore della corrente Verducci – è approvare a breve una legge generale sui partiti che dia loro nuova centralità». Si tratta della legge che starebbe preparando Guerini, su incarico di Matteo Renzi. Facile prevedere che la discussione con le altre componenti del partito partirà dalla «riforma» delle primarie, riproponendo la vecchia contesa tra consultazioni «aperte» a tutti quelli che si dichiarano elettori o «chiuse» ai soli iscritti. Sempre ieri tre diversi rappresentanti del partito, uno legato a Cuperlo (Andrea De Maria), un veltroniano oggi renziano (Salvatore Vassallo) e la prodiana Sandra Zampa hanno tenuto una conferenza stampa comune per dire che il nuovo partito non potrà essere «un comitato elettorale» ma non dovrà nemmeno tornare «al modello del Novecento». E hanno fatto un appello a Matteo Renzi.