Dei punti programmatici nell’agenda del governo di certo il più gravido di conseguenze, per l’avvenire del Paese, è quello relativo all’autonomia regionale del Veneto. Una forma camuffata di secessione come nelle aspirazioni originarie di Bossi. Si tratta di un progetto di ristrutturazione istituzionale che trascinerrebbe immediatamente nello stesso percorso le altre regioni del Nord e che porterebbe innanzi tutto a una frantumazione dei servizi, vale a dire il tessuto effettivo di uno stato-nazione. Avremmo una regionalizzazione della sanità, della scuola, delle grandi reti energetiche e infrastrutturali, perfino dell’Istat. Ma tale autonomia inaugurerebbe un regime di fiscalità speciale destinata a rendere...