Situate in uno spazio indefinito, le vicende dell’esordio romanzesco di Karen Köhler, L’isola di altrove (traduzione di Margherita Belardetti, Guanda, pp. 468, € 20,00) ruotano attorno all’emancipazione di una trovatella sedicenne che, in un tempo risalente a circa trent’anni fa, era cresciuta in un villaggio arrampicato su una delle cinque montagne dela immaginaria «Bella Isola». Nel villaggio regna una società arretrata in cui alle donne è vietato leggere, parlare, esprimersi: il loro dovere, in questo mondo distopico, è obbedire agli uomini, e innanzitutto ai tredici del Consiglio degli Anziani, seguendo le imposizioni della Corabbia, il libro sacro della religione fanaticamente...
Alias Domenica
Una dialettica senza illuminismo, esordio romanzesco di Karen Köhler
Scrittrici tedesche. «L'isola di altrove», Guanda