Dal 2008, la crisi economica mondiale ha interrotto la tendenza a costruire, senza interruzione, nuove unità abitative in modo del tutto indipendente dalle necessità effettive. Si trattava di normale logica capitalistica: una macchina senza testa che «produce» senza soluzione di continuità, al solo scopo di far crescere la «ricchezza», concentrata nelle mani di sempre meno individui. Uomini che avevano vissuto per tutta la vita, affittuari, piccoli negozi, comunità di artisti, lavoratori, poveri, all’improvviso sparivano per far posto ai cosiddetti «gentrificatori». La città perdeva così la sua anima. Certo, si possono ancora trovare antichi quartieri come Brooklyn, il Bronx, il Queens,...
Cultura
Una città mutante
Scaffali. "New York, alla ricerca della metropoli autentica" di Sharon Zukin