Una campagna per i bambini rifugiati del Sahel
Unhcr Se prima della pandemia la routine era considerata in qualche modo noiosa e scontata, oggi invece viene fortemente rivalutata e desiderata. È quanto emerge dal sondaggio «La routine degli italiani […]
Unhcr Se prima della pandemia la routine era considerata in qualche modo noiosa e scontata, oggi invece viene fortemente rivalutata e desiderata. È quanto emerge dal sondaggio «La routine degli italiani […]
Se prima della pandemia la routine era considerata in qualche modo noiosa e scontata, oggi invece viene fortemente rivalutata e desiderata. È quanto emerge dal sondaggio «La routine degli italiani al tempo della pandemia», realizzato dalla società di ricerche Doxa per l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr) che ha lanciato la campagna «Fantastica Routine».
L’iniziativa mira da un lato a stimolare una riflessione sull’importanza delle certezze che fanno parte della nostra routine quotidiana, soprattutto sul ruolo dell’istruzione per i bambini; dall’altro a raccogliere fondi da destinare all’emergenza umanitaria ed educativa in corso nel Sahel, per assicurare l’istruzione ai bambini rifugiati che attualmente non vi hanno accesso. Dal 24 gennaio al 14 febbraio, donando via sms o chiamando il 45588, si potranno aiutare 700 mila bambini rifugiati nel Sahel a tornare scuola, ricostruendo 4000 scuole distrutte.
«Già nel 2012 e nel 2013, con la campagna ‘Routine is fantastic’ abbiamo provato ad offrire una chiave di lettura in positivo della nostra quotidianità, troppo spesso sottovalutata, e invitato tutti a immedesimarsi con i rifugiati che da un momento all’altro perdono tutto, la casa, il lavoro e gli affetti», commenta Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di Unhcr Italia. «Ma forse mai come oggi questo appello ci sembra coerente e appropriato perché adesso forse possiamo tutti capire meglio quanto siano fondamentali le certezze, soprattutto l’istruzione dei bambini, una indispensabile routine. Il Sahel è una delle crisi che crescono più rapidamente al mondo, in quell’area la mancanza di istruzione è una emergenza assoluta. Stiamo lavorando senza sosta in Niger, Burkina Faso e Mali per ricostruire le scuole, metterle in sicurezza e prevenire anche la diffusione del Covid-19, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Basta un piccolo gesto per proteggere i bambini rifugiati e garantire loro accesso all’istruzione».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento